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Sig.ra Daniela Santanchè, (l’appellativo “Onorevole” preferirei accordarlo ai servitori dello Stato dai quali mi sento rappresentata) da alcune consulenze tecniche a disposizione del procuratore aggiunto Laura Pedio e dal pm Maria Gravina emergerebbero delle gravissime irregolarità finanziarie nei conti delle tre società da Lei gestite Visibilia, Ki-Group, Bioera.

Si parla di contestazioni di falso in bilancio segnalate dalla Guardia di Finanza di Milano, accertamenti presso il Tribunale di Milano per aver preso fondi pubblici negando lo stipendio ai dipendenti, abuso di cassa Covid dove Visibilia avrebbe presentato false dichiarazioni all’Inps (in corso presso il Tribunale di Roma).

Mi presento: sono Alessandra Rossi, una cittadina veneta che si occupa da anni di educazione nell’ambito della legalità e ultimamente mi trovo in serie difficoltà a sostenere il valore della politica presso i giovani che ho l’onore di frequentare.

Cosa posso rispondere agli studenti che mi fanno notare l’incoerenza di Presidenti come Lei che chiedono sacrifici ai propri dipendenti spogliati dello stipendio, mentre sfrecciano in auto Maserati da 77mila euro, pagata con i soldi dell’azienda per raggiungere una villa da 6 milioni di euro, nel centro di Milano o la dimora a Roma, vicina al Pantheon, anche questa con i costi a carico dell’impresa?

Uno studente mi ha fatto notare che proprio da oggi, 6 luglio, entra in funzione la pec obbligatoria, per cui cartelle di pagamento, decreti ingiuntivi e pignoramenti verranno effettuati non più in formato cartaceo, ma tramite invio pec (a chi ne è privo ne verrà assegnata una d’ufficio). Una notifica non vista può provocare una tragedia, in quanto il creditore potrà aggredire i beni del debitore e una banca può pignorare anche la prima casa. Impossibile non pensare a quanti anziani sono indifesi e senza computer.

Incalza lo studente: questi spietati controlli fiscali contro i cittadini onesti come possono conciliarsi con le recenti cancerogene riforme che tutelano mafiosi, corrotti e truffatori, per i quali è sufficiente che siano disponibili ad un patteggiamento per continuare indisturbati a ricevere finanziamenti pubblici (AntimafiaDuemila 4/7/23)?

Non solo. Grazie alla legge Cartabia, questi si potranno pure candidare in Parlamento. A quanto pare, osserva lo studente, la fila dei Ministri in odore di corruzione è già nutrita, senza dover spalancare loro le porte con nuovi decreti.

Ebbe a dire Lei oggi in merito allo scandalo fiscale e finanziario che ha travolto le Sue aziende: “Mi sento felice e mi piace quello che vedo quando mi guardo allo specchio”.

Beh, a me invece questo inquietante scenario di una credibilità politica in caduta libera provoca un profondo disgusto e mi chiedo perché alcuni personaggi o correnti politiche sembrino quasi impermeabili agli scandali.

Mi chiedo quale impatto abbia sui giovani la percezione del tradimento di valori etici condotto dal politico o dal partito di cui egli fa parte.

Si è mai chiesta, tra uno scandalo e l’altro, quale potrà mai diventare la soglia di tolleranza alle violazioni etiche di noi elettori, sia nell’immediato sia nel medio-lungo periodo? Con quale coraggio Lei in Parlamento afferma di sentirsi una vittima?

Ritengo le abbia risposto bene Giuseppe Conte: “Lei non è vittima, vittime sono le persone che hanno lavorato in una società che ha preso fondi pubblici e i cui dipendenti non sono stati pagati”.

Vittime, aggiungo io, sono i cittadini che s’illudono che i Servitori dello Stato attuino riforme per garantire uno sradicamento di una mafia che da 150 anni gode di un fatturato esponenziale e che punta ai fondi PNRR, quando gli stessi Servitori dello Stato sono i primi a sguazzare irriverenti nell’illegalità.

Concludo invitandola a rassegnare quanto prima le dimissioni volontarie e lasciare la carica istituzionale a chi conosce il delicato rapporto tra etica e politica ed è in grado di rappresentare noi cittadini onesti e le future generazioni.

Foto © Imagoeconomica

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