Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

di Vincenzo Musacchio
Il 13 aprile 2020 (in sintesi cfr. money.it/evitare-mafie-prendano-aiuti-post-coronavirus), come consulente della Commissione di studio che si occupa di strategie di lotta alle mafie a livello europeo a Bruxelles, ho evidenziato l’immediata necessità di strumenti di contrasto per fermare l’assalto delle mafie ai finanziamenti europei post coronavirus. In questi giorni, a distanza di quasi sei mesi, Europol, conferma la mia indicazione. Le organizzazioni criminali si starebbero gradualmente “infiltrando” nelle economie dei Paesi membri per depredare le loro risorse economiche e accaparrarsi una buona parte dei fondi europei. All’epoca (era il 15 aprile 2020) inviammo una missiva scritta agli Stati membri, tramite il Presidente del Parlamento europeo, invitandoli ad adottare controlli efficaci e omogenei su questi settori specifici. Le organizzazioni mafiose italiane, in primis, la 'ndrangheta, stanno già approntando le proprie strategie criminali per appropriarsi dei fondi stanziati dall’UE per aiutare i Paesi a far fronte alle conseguenze economiche della pandemia di Covid-19. La nostra Commissione di Studio ha già potuto verificare, su dati freddi, un aumento delle infiltrazioni della criminalità organizzata nell’economia sana degli Stati membri dell’UE. All’epoca dissi che occorreva monitorare costantemente le attività di finanziamento, prevedendo che i fondi dell’UE continuassero a essere presi di mira. In fase di confronto suggerii si aprisse un dibattito sull’abolizione del contante riguardo al rischio che la criminalità organizzata potesse impadronirsi di una cospicua parte degli aiuti post emergenza COVID-19. Oggi è indispensabile agire il prima possibile, poiché se le “infiltrazioni” saranno scoperte troppo tardi, causeranno “danni irreparabili” all’economia dei vari Stati. Virus e mafie condividono l’enorme capacità “pervasiva”. Nessuno in questo momento può permettersi di sottovalutare il ruolo delle organizzazioni mafiose. L’equazione vincente per porre un freno a tali rischi potrebbe essere: erogazioni e pagamenti elettronici obbligatori nei rapporti con la Pubblica Amministrazione. Moneta elettronica e tracciabilità dei pagamenti saranno di certo un freno alle razzie di fondi pubblici da parte delle mafie e conseguentemente anche al riciclaggio che ne deriverebbe. Evidenziammo anche come i prodotti molto richiesti, come disinfettanti, mascherine, termometri, ventilatori meccanici e altri strumenti utilizzati nelle terapie intensive, rappresentassero l’obiettivo principale delle truffe, anche quelle online. Il consueto “modus operandi” della criminalità organizzata è oggi molto più artefatto che in passato, poiché i criminali s’impossessano persino dell’identità delle aziende, offrendo alle vittime la vendita dei loro prodotti, principalmente legati alla pandemia, e da lì poi scompaiono nel nulla. Tra i target ci sono anche le autorità sanitarie dell’UE e le società private gestite indirettamente dalle cosche. La pandemia di coronavirus è un’enorme opportunità per le mafie italiane di espandersi ancor di più e diventare più ricche e potenti non solo in ambito europeo. La grave crisi economica post-Covid potrebbe anche compromettere l’ordine pubblico. Proprio in questo contesto le mafie s’inseriscono e agiscono. Nella nostra ultima riunione abbiamo anche discusso delle strategie per ottenere una maggiore cooperazione tra i singoli Stati membri a seguito della nuova emergenza di coronavirus. Abbiamo tutti convenuto che qualora nel breve termine non saranno adottate misure per sostenere le famiglie e le imprese con mancanza di liquidità, il rischio d’infiltrazioni criminali nel settore sociale ed economico sarà una certezza difficilmente confutabile. Un buon metodo preventivo è senza dubbio il monitoraggio continuo dei cd. reati spia che può segnalare l’esistenza d’infiltrazioni mafiose. Da scandagliare nei minimi dettagli dovranno essere il settore agroalimentare, le infrastrutture sanitarie, i fornitori di attrezzature mediche, gli operatori del turismo, i ristoranti e le piccole e medie imprese. Le mafie attualmente forniscono servizi che convengono al mondo dell’economia e della politica. Perciò sono questi ultimi che si avvicinano alle mafie e non il contrario. Ricordiamoci che i clan devono inevitabilmente gestire il potere economico per avere poi influenza sul sistema politico. Se anche questa volta arriveremo in ritardo o non provvederemo per nulla, i danni all’economia europea e dei singoli Stati membri saranno irreparabili.

Foto © Imagoeconomica

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos