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lombardo bongiovanni canevadi Giorgio Bongiovanni
Il magistrato racconta ai giovani: la ‘Ndrangheta e Cosa nostra sono la mafia più forte del mondo. Combattiamola


"La mafia è una e ha diversi nomi, i più importanti sono 'Ndrangheta e Cosa Nostra". E ancora: "Recita il secondo comma dell’articolo 54 della Costituzione: 'I cittadini cui sono affidate funzioni pubbliche hanno il dovere di adempierle con disciplina ed onore, prestando giuramento nei casi stabiliti dalla legge'”.
È questo il messaggio chiave che Giuseppe Lombardo, procuratore aggiunto a Reggio Calabria, ha dato ai ragazzi del liceo “Pujati” di Sacile (PN), presente ANTIMAFIADuemila con il caporedattore Aaron Pettinari e con la partecipazione del movimento giovanile Our Voice.
Lombardo ha infatti spiegato agli studenti che un funzionario di Stato serve la Costituzione “con disciplina e onore”, lanciando però un allarme: “La mafia ha rubato queste due parole. Una delle regole di ‘Ndrangheta e Cosa nostra è l’iniziazione con la santina per diventare, appunto, uomini d''onore' e di ‘disciplina’. Così la Costituzione è stata derubata dei suoi termini - ha continuato Lombardo - mentre noi veniamo assoggettati da personaggi criminali. Dobbiamo quindi riappropriarci di quello che siamo e della nostra Carta Costituzionale: solo così - ha concluso il pm reggino - possiamo vincere la lotta contro la mafia”. Una lectio magistralis giunta da un autentico rappresentante dello Stato, quello vero, che non si sottrae al rispetto dei principi-cardine della Costituzione ma, al contrario, non teme di estirpare ciò che c’è di marcio dentro le istituzioni per amore di verità e giustizia.
Così, di fronte agli studenti del “Pujati” Lombardo ha disegnato un quadro completo del potere della ‘Ndrangheta e delle sue ramificazioni. Del suo essere, oggi, leader incontrastato del traffico di cocaina nel mondo occidentale, e di poter contare su un capitale liquido senza eguali per corrompere l'imprenditoria, la politica, l'informazione e quant'altro.lombardo pubblico caneva Il magistrato è quindi arrivato a sondare la vera essenza del “sistema criminale”, ben più ampio e, allo stesso tempo, più occulto, illustrando la compartecipazione delle cosche nella strategia stragista di Cosa nostra, scandagliata dall’attuale processo "'Ndrangheta stragista", imputati un boss siciliano, Giuseppe Graviano, e un capobastone calabrese, Rocco Santo Filippone. Se non prova scientifica - in attesa della dovuta sentenza - quantomeno solido indizio del legame esistente tra ’Ndrangheta e Cosa nostra: non organizzazioni mafiose “a compartimenti stagni” ma “sorelle” accomunate dalle medesime strategie criminali. Perché se da una parte, ha spiegato il procuratore aggiunto di Reggio Calabria, ognuna ha le sue tradizioni, i suoi precetti, le sue parole, a un altro livello Cosa nostra, ‘Ndrangheta, Camorra, Sacra Corona Unita sono una cosa sola, e uniche le loro linee strategiche. Una componente invisibile, ha spiegato il pm, descritta anche dagli stessi componenti mafiosi intercettati dagli investigatori. “Le grandi mafie nei territori di origine mantengono le caratteristiche di base, quelle più evolute sono altrove”, ha aggiunto Lombardo, nonostante “la ‘Ndrangheta replichi sul territorio che conquista il modello originale”. Quindi ha lanciato un appello agli studenti: “Cercate di supplire con la vostra voce a quello che ancora non riescono a fare i ragazzi che vivono in determinate realtà. Spesso e volentieri le mafie si manifestano in maniera molto più subdola. Ogni volta che vi guardate intorno e notate stranezze bisogna discuterne” ha esortato il pm, parlando di “realtà commerciali” e “capitali sporchi”. “L’Italia è oggi, purtroppo, il principale laboratorio criminale al mondo. - ha proseguito Lombardo - Quello che possiamo fare è dire chiaramente da che parte stiamo, senza paura, perché impegno collettivo vuol dire muoversi tutti insieme” e soprattutto, ha rimarcato il magistrato, “non pensare mai che la mafia sia un problema che non vi riguarda. Non è così, né per voi, né per gli altri paesi europei o per le realtà nordamericane”. La ‘Ndrangheta, ha detto ancora Lombardo, al Nord è di casa fin dagli anni ’70 ourvoice lombardo caneva(nonostante c’è chi ha aperto gli occhi solo negli anni 2000), prospera negli ambienti finanziari della Milano bene e allunga le sue ramificazioni nei settori più redditizi dell’economia e della politica.
La battaglia è lunga, ha concluso il magistrato di fronte agli studenti del liceo, la guerra contro le mafie è in pieno svolgimento ma, ha ribadito, vale la pena tentare. Per il futuro delle giovani generazioni, per aspirare ad una vita degna di essere vissuta, è oggi quanto mai necessario ribellarsi alle insidie della corruzione, delle “scorciatoie” e delle facili proposte, a partire dalle piccole cose. “Ognuno deve rifiutare le logiche mafiose in piena consapevolezza perché è intimamente convinto di quello che fa e ha capito qual è il problema”, da “arginare ogni giorno a partire dalle azioni semplici”. Si tratta, ha concluso Lombardo, “dell’unico approccio possibile per diventare domani cittadini che conoscono determinati argomenti”.

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