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Arresti domiciliari per un albanese, residente in provincia di Parma, ritenuto dalle Fiamme Gialle di Bologna contiguo a una associazione per delinquere dedita al traffico internazionale di sostanze stupefacenti. Gli esiti delle approfondite analisi delle chat criptate intrattenute sulla piattaforma Sky ECC hanno permesso di delineare il ruolo dell'indagato, accusato di aver aiutato in più occasioni i principali promotori dell'associazione, prestandosi a effettuare la consegna di ingenti quantitativi di cocaina. Successive attività investigative hanno condotto all'arresto internazionale in Paraguay di due calabresi, i quali, già residenti all'estero, erano riusciti, nello scorso mese di maggio, a sottrarsi alla cattura. Le indagini dei militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Bologna, sono state coordinate da Roberto Ceroni della Direzione Distrettuale Antimafia della Procura della Repubblica di Bologna, con il coordinamento della Procura Nazionale Antimafia e Antiterrorismo. Gli arresti in Paraguay sono scattati in collaborazione con il Servizio di Cooperazione Internazionale di Polizia (S.C.I.P.) e, in particolare, con l'Unita' del progetto "I-CAN" ("Interpol Cooperation Against `Ndrangheta"): nei giorni scorsi, i due calabresi rintracciati nel paese sudamericano, sono stati tratti in arresto e, successivamente, espulsi dal Paraguay in Spagna, in attesa di estradizione. Ritenuti uomini di fiducia del leader del sodalizio criminale e ai vertici della 'ndrina "Staccu" di San Luca (RC) - latitante in Spagna dal 2018 e tratto in arresto a marzo 2021 - sarebbero stati scelti per gestire l'intera rete dei contatti del narcotraffico per conto dell'organizzazione. Il provvedimento nei confronti dell'albanese, disposto dal gip del Tribunale di Bologna Sandro Pecorella, si aggiunge alle misure eseguite lo scorso 30 maggio, quando furono sequestrati, tra l'altro, oltre 40 immobili e terreni (di cui 29 in Emilia Romagna, 13 in Calabria), 14 autoveicoli/motocicli, 44 rapporti bancari e 80 fra società, attività commerciali e partecipazioni sociali, per un valore complessivo stimato di oltre 50 milioni di euro. Le indagini sono state eseguite dal Gruppo Investigazione Criminalità Organizzata (G.I.C.O.) del Nucleo di polizia economico-finanziaria di Bologna, con il supporto del Servizio Centrale di Investigazione sulla Criminalita' Organizzata (S.C.I.C.O.).

Foto © Imagoeconomica

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