Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

È successo in Uruguay: al momento non è stato identificato nè l’aeromobile nè il pilota

Il valore della cocaina è stato stimato intorno ai 15 milioni di dollari in Europa
Venerdi 4 novembre, nelle prime ore del mattino, la Polizia del dipartimento di Tacuarembó è stata avvertita della presenza di un piccolo aeroplano sulla zona di Rincón de Zamora, nei pressi della Ruta 59. Immediatamente, dalla centrale di comando, capitanata dal commissario Jhon Saravia, sono state dispiegate le unità della brigata di Sicurezza Rurale ed è stato disposto che venisse circondata l’intera area, operazione che ha permesso il sequestro dei veicoli destinati al trasporto di droga. Sono stati effettuati tre arresti ed il sequestro di 444 kg. di cocaina purissima destinata, probabilemtne, al mercato europeo. È importante sottolineare che, fino a questo momento, non sono stati identificati nè il pilota nè il piccolo aeroplano. Così come sono ancora da identificare i finanziatori del carico che, secondo il vice ministro degli Interni, Giullermo Maciel, sarebbe stato valutato intorno ai 15 milioni di dollari.

L’Operazione Albania, come è stata denominata, è stata gestita dalla giudice per il Crimine Organizzato di primo turno, Adriana Chamsarian, affiancata dal procuratore Mónica Ferro. Le autorità, dopo i primi arresti, hanno disposto delle perquisizioni in diverse aziende agricole di Soriano, Rivera e Montevideo ma fino a questo momento non sono stati effettuati nè altri arresti nè altri sequestri.

Il primo sequestro è stato effettuato sulla Strada 59 dopo che gli agenti hanno intercettato un camion che trasportava legna. Il conducente, un uomo di 24 anni, è stato arrestato senza opporre resistenza e - come si può vedere nel video diffuso dai media - è stato ammanettato prima di effettuare il controllo del carico del veicolo. Durante il controllo gli agenti hanno trovato i pacchetti di cocaina nascosti tra la legna.  Era stata distribuita in 14 sacchi che contenevano 400 mattoncini con sopra scritto “Youtube” per un peso totale di 444 chili.

Qualche momento dopo è stato arrestato un uomo di 36 anni che era alla guida di una camionetta lungo la Ruta 5 in direzione sud. Secondo gli inquirenti questo era stato incaricato di raccogliere i pacchetti di droga lanciati dall’aeromobile e caricarli sulla camionetta. Un terzo soggetto è stato arrestato nelle vicinanze della pista clandestina, un ragazzo di soli 20 anni già indagato durante l’operazione Conarki, operazione in cui furono sequestrati 454 kg. di cocaina nel 2021, anche questi lanciati da un piccolo aeroplano in base a quanto scritto dal quotidiano El Paìs.

L’operazione Conarki è una delle tante operazioni che, secondo la Direzione Generale per la Repressione del Traffico Illecito di Droga uruguaiana e del suo pari paraguaiano, la segretaria nazionale Antidroga (SENAD), sarebbero legati alla figura di Sebastián Marset, latitante grazie alla inoperatività o alla collusione del governo uruguaiano. Marset è accusado di capeggiare una rete di narcotraffico e riciclaggio di denaro a livello internazionale. Nella maggior parte di queste operazioni  spostavano la droga attraverso dei piccoli aeroplani dal Paraguay, facendo scalo in Uruguay, nel nord dell’Africa fino ad arrivare al mercato europeo. Fino a questo momento il Ministero degli Interni ha informato che non hanno ancora certezza sull’origine della droga nè sulla sua destinazione.

Dei tre arrestati nell’Operazione Albania il giovane di 20 anni ha ricevuto una condanna a 16 mesi di prigione per il delitto di associazione finalizzata al narcotraffico con il rito abbreviato. Era stato già indagato in una operazione simile e non ha dei precedenti penali. Gli altri due attendono la fine del processo agli arresti domiciliari.

“Affinchè abbiate una visione chiara dell’importanza di questo sequestro stiamo parlando di un carico di droga che, se immesso sul mercato uruguaiano, avrebbe un valore di 3,5 milioni di dollari; se fosse stata divisa in dosi nel mercato nazionale avrebbe superato il valore di 7 milioni di dollari. E se la stessa droga avesse raggiunto il mercato europeo avrebbe fruttato 15 milioni di dollari”, ha dichiarato Guillermo Maciel in conferenza stampa.

Da qui noi celebriamo il nuovo sequestro record per il dipartimento di Tacuarembó anche se ci rammarichiamo del fatto che tra gli arrestati non figurano, neanche lontanamente, i finanziatori e gli incaricati della logistica. Chi sono i padroni della droga?

L’eterno interrogativo che non sempre trova risposta.

Foto di copertina: ministero dell’Interno dell'Uruguay

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos