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Arnaldo Giuzzio fece pesanti denunce di corruzione contro Horacio Cartes. La destituzione ha scatenato uno tsunami di interrogativi e di speculazioni

Una celata cospirazione contro Giuzzio?

La massima carica dello stato, Mario Abdo Benítez, ha destituito oggi il ministro dell'Interno, Arnaldo Giuzzio, a seguito delle rivelazioni sulle presunte relazioni del segretario di Stato con uno dei delinquenti più ricercati in Brasile, il presunto narcotrafficante Marcus Vinicius Espíndola Marques de Padua.    

Secondo quanto riferito da alcuni mezzi di comunicazione della capitale, Arnaldo Giuzzio si è recato martedì mattina al Palazzo del Governo dove si è incontrato con il presidente della Repubblica, Mario Abdo Benítez. Dopo la riunione, è stato annunciato che il ministro dell'Interno ha presentato le dimissioni.  

Ad annunciarlo, il ministro segretario generale e capo del Gabinetto Civile della Presidenza della Repubblica, Hernán Hutteman, il quale ha anche riferito che l'ambasciatore Federico González sarà il nuovo ministro dell'Interno. 

“Sono qui per comunicare che il presidente della Repubblica ha preso la decisione di sostituire il ministro dell'Interno. Decisione presa nella profonda convinzione, di salvaguardare la legittimità del Ministero dell'Interno”, ha detto Hutteman. 

Anche dall’Esecutivo è stato confermato che Cecilia Pérez non sarà più ministro della Giustizia ma assessore in materia di sicurezza.   

Giuzzio, che recentemente aveva sporto una grave denuncia per riciclaggio di denaro e falsa dichiarazione nei confronti dell'ex presidente Horacio Cartes - uno degli uomini più ricchi e potenti del paese - è il primo ministro del Governo di Abdo Benítez ad essere destituito, dopo che in diverse occasioni il presidente gli aveva manifestato il suo supporto.   

Lo scandalo che ha travolto Giuzzio è avvenuto dopo che lui stesso ha dichiarato che l'impresa Ombu S.A., di proprietà del presunto narcotrafficante Marcus Vinicius Espíndola Marques de Padoa, gli aveva prestato un camioncino per le sue ferie in Brasile. In sua difesa, il ministro dell'Interno aveva assicurato che il camioncino era stato noleggiato senza conoscere i retroscena del presunto narcotrafficante, ma Gilberto Enciso, dirigente della firma Ombu S.A. ha assicurato che il veicolo non fu noleggiato bensì ceduto da un vincolo di amicizia.   

Si presume che il narco imprenditore abbia tenuto in diverse occasioni incontri con il ministro dell’Interno poiché la sua ditta intendeva prestare servizi allo Stato. 

La cosa sorprendente di tutta questa situazione è che Marcus Vinicius Espíndola Marques de Padua è stato arrestato la settimana scorsa nell’ambito dell'operazione internazionale Turf. L'uomo è il socio di Jussara Cabral, azionista minoritaria di Tabacalera del Este S.A. (Tabesa), di proprietà dell'ex presidente della Repubblica Horacio Cartes, ma presumibilmente privo di partecipazione attiva. È anche proprietario dell’impresa Black Eagle Group S.A..

Come è possibile che, essendo Marcus Vinicius Espíndola Marques de Padua uno degli uomini più ricercati in Brasile per riciclaggio di denaro, traffico di droga e traffico di attivi, il ministro dell'Interno ignorasse queste informazioni? Per quale motivo, tanto la Senad (Segreteria Nazionale Antidroga) quanto il servizio di intelligence del Ministero dell’Interno (nel caso fossero in possesso di queste informazioni), non le hanno condivise con Arnaldo Giuzzio

La destituzione di Giuzzio avviene dopo la tempesta politica causata dalle sue dichiarazioni nelle quali accusava il Pubblico Ministero per la sua parzialità riguardo ai procedimenti legati all’ex presidente Horacio Cartes, poiché non avrebbe mai investigato seriamente e avrebbe lasciato le carte nel cassetto senza giungere ad alcun risultato che colpisse Cartes o i pezzi grossi.  

Ci sono più dubbi che risposte di fronte a quanto accaduto. In un altro ordine, il Procuratore Generale Sandra Quiñonez è uscita ancora una volta vincente dalla richiesta di essere sottoposta a giudizio politico, principalmente per non aver indagato sulle presunte attività illecite del gruppo Cartes, nonostante le reiterate denunce contro di lui, grazie all'appoggio ricevuto nella camera di Deputati, da parte dei ‘cartistas’ (deputati del partito colorado che rispondono alla leadership di Horacio Cartes), e ‘llanistas’ (deputati liberali che rispondono al Senatore Blas Llano).   

Il costo di tutta questa serie di denunce e della crisi politico-istituzionale che ha colpito il Pubblico Ministero e Horacio Cartes è il licenziamento del ministro dell'Interno Arnaldo Giuzzio?

Ci sono forse delle negoziazioni nascoste ai più alti livelli tra la mafia e settori corrotti del Governo per destituire Arnaldo Giuzzio in cambio di altri favori? Ci sono state cospirazioni occulte per arrivare a questo risultato? Arnaldo Giuzzio è stato vittima delle manovre del crimine organizzato, il cui intento non era né più né meno che spogliarlo della sua posizione elevata, riuscendoci?    

Non abbiamo risposte determinanti sull’accaduto; nei prossimi giorni e mesi sicuramente si potrà far luce su questi punti interrogativi. Speriamo di sentire la versione di Giuzzio o che eventuali nuovi elementi contribuiscano a chiarire la situazione definendo le responsabilità.

Foto © Felipe Bogarin

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