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Un bambino di tre anni è stato ucciso e undici bambini sono rimasti feriti ieri sera quando una granata ha colpito la strada dove stavano giocando a Taiz.

Il bambino di tre anni è stato curato in ospedale per le ferite multiple da schegge alle gambe e all'addome ma purtroppo è morto ieri a causa dell’entità delle stesse. Un altro bambino di sette anni è ancora in condizioni critiche mentre altri cinque bambini sono ancora sotto osservazione medica. La maggior parte di loro sono stati colpiti da schegge alla testa, al collo, al petto, all'addome e alle gambe. 

Tamim*, padre di un bambino ferito nell'attacco, ha condiviso le sue preoccupazioni con Save the Children, l’Organizzazione che da oltre 100 anni lotta per salvare le bambine e i bambini a rischio e garantire loro un futuro: "È assolutamente vergognoso. Il nostro quartiere è relativamente sicuro e non è mai stato bombardato prima. I miei figli giocano qui ogni giorno nel pomeriggio e pensavamo che fossero al sicuro, soprattutto ora durante la tregua. Sembra che non ci sia un posto sicuro per i bambini in questo Paese".   

Questo attacco arriva mentre la tregua di quattro mesi raggiunge la sua ultima settimana senza che ci sia alcuna notizia in merito al rinnovo dell’accordo di cessate il fuoco. Il numero di bambini vittime del conflitto è diminuito significativamente dall'inizio della tregua ma negli ultimi due mesi si è registrato un aumento, con 29 e 32 vittime rispettivamente a luglio e giugno, rispetto ai 10 e 19 di aprile e maggio.

"Attaccare i bambini è un crimine spaventoso e non dovrebbe essere tollerato. I responsabili di questa imperdonabile violazione devono essere chiamati a risponderne. I bambini dello Yemen hanno già vissuto sette anni di brutalità e meritano di vivere in pace e di essere protetti dalla violenza", ha dichiarato il Rama Hansraj, Direttore di Save the Children per lo Yemen.

"A quattro mesi dalla tregua, quando i bambini cominciavano a sviluppare un senso di sicurezza – ha aggiunto - sono stati bombardati e uccisi. Un bambino di tre anni è stato ammazzato, un altro di soli sette anni è ancora in terapia intensiva a lottare per la vita. Un'altra bambina di quattro anni ha perso parti del viso, una di nove anni ha schegge nel collo e un bambino di due anni potrebbe rimanere invalido per il resto della sua vita a causa delle ferite riportate. Nessun bambino dovrebbe avere a che fare con una simile crudeltà, è inaccettabile".

Save the Children chiede alle parti in conflitto di rispettare il Diritto Internazionale Umanitario e il Diritto Internazionale dei Diritti Umani. Le parti in conflitto devono proteggere i bambini e le loro famiglie dall'orrore della violenza in corso, evitare l'uso di armi esplosive nelle aree densamente popolate, adottare misure pratiche e immediate per ridurre l'impatto su case, scuole, ospedali e infrastrutture civili vitali. È inoltre fondamentale che venga concordata un'estensione della tregua e che tutti aderiscano al cessate il fuoco per creare un ambiente sicuro per i bambini e le loro famiglie.

Chiediamo nello specifico al Governo italiano di supportare gli organismi di monitoraggio e accountability delle violazioni dei diritti dei minori in Yemen.

Save the Children ha risposto all'accaduto fornendo il necessario supporto psicosociale ai bambini colpiti e alle loro famiglie, supportandoli al fine di rafforzare la loro capacità di recupero e abbreviare il tempo necessario per riprendersi.

Save the Children opera in Yemen dal 1963 con programmi di educazione, protezione, salute e nutrizione, fornitura di acqua e servizi igienici e interventi di emergenza in gran parte del Paese.

*Il nome è stato cambiato per proteggere l'identità dell'intervistato.

Per ulteriori informazioni:

Tel. 3455508132 - 3409367952 - 3389625274
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www.savethechildren.it

Tratto da: savethechildren.it

Foto: it.depositphotos.com

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