Si è concluso con un nulla di fatto il tredicesimo round dei colloqui ad alto livello tenuto ieri tra India e Cina che mirava ad alleggerire la tensione tra le due potenze nucleari. L'incontro si è svolto al meeting point di Chushul-Moldo, sul confine himalayano condiviso.
Entrambi i Paesi hanno rilasciato dichiarazioni separate questa mattina, accusandosi l'uno con l'altro per lo stallo. Il ministro della Difesa indiano ha detto che "i cinesi non hanno concordato nel discutere suggerimenti costruttivi e non hanno offerto proposte lungimiranti". Da Pechino, il portavoce dell'esercito, Colonnello Long Shaohua ha diffuso un comunicato in cui afferma che "l'India ha avanzato richieste irragionevoli e non realistiche". Tuttavia, l'India ha detto che i due Paesi si sono accordati per mantener la stabilità e la comunicazione. La vallata del fiume Galwan, zona di importanza strategica tra il Tibet e il Ladakh, l'anno scorso è divenuta teatro di uno dei più sanguinosi scontri tra i due eserciti degli ultimi decenni. Il mese scorso, i media di entrambi i Paesi hanno riferito di uno scontro tra truppe indiane e cinesi, ma da nessuno dei due governi è arrivata conferma ufficiale. India e Cina, che condividono un confine di 3.500 chilometri, hanno combattuto una guerra nel 1962 e da allora continuano ad accusarsi di tentativi di occupazione dei rispettivi territori lungo il confine non ufficiale, noto come 'Line of Actual Control' (LAC).
FONTE: ANSA
India-Cina: accuse reciproche sul confine himalayano conteso
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