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A dirlo il segretario di Stato americano Antony Blinken a Tel Aviv.

Israele non ha "la licenza per disumanizzare gli altri". A lanciare l'ennesimo avvertimento è il segretario di Stato americano Antony Blinken (in foto), intervenuto a Tel Aviv. Pur precisando che "gli israeliani sono stati disumanizzati nel modo più orribile il 7 ottobre. Da allora gli ostaggi sono stati disumanizzati ogni giorno. Ma questa non può essere una licenza per disumanizzare gli altri".
Ancora una volta, dunque, la Casa Bianca non nasconde la propria insoddisfazione nei confronti di Israele per le vittime civili nella Striscia di Gaza e per la situazione umanitaria durante la guerra, ma la critica di ieri del segretario di Stato è stata la più dura fino ad oggi. Blinken ha dedicato gran parte del suo intervento su questi argomenti, dopo una giornata di incontri con la leadership politica e militare di Israele. "La stragrande maggioranza delle persone a Gaza non ha nulla a che fare con gli attacchi del 7 ottobre", ha detto Blinken.
La speranza, neanche troppo velata, è che l’esecutivo di estrema destra guidato da Benjamin Netanyahu si convinca ad accettare un cessate il fuoco duraturo il prima possibile e ad avviare delle trattative con Hamas.
"Le famiglie di Gaza la cui sopravvivenza dipende dalla fornitura di aiuti da parte di Israele sono proprio come le nostre famiglie. - ha aggiunto il segretario di Stato Usa - Sono madri e padri, figli e figlie, che vogliono guadagnarsi da vivere dignitosamente, mandare i figli a scuola, avere una vita normale. Ecco chi sono. Questo è quello che vogliono".
Tutto ciò è avvenuto mentre il Senato americano bocciava l’erogazione di nuovi fondi all’Ucraina e allo ‘Stato ebraico‘. Va detto che il reale motivo non era legato a una scelta dell’amministrazione democratica, bensì all’ostruzionismo dei Repubblicani pro-Trump.
Intanto alcune agenzie hanno ribattuto la notizia che Hamas sarebbe ancora disponibile a discutere un cessate il fuoco nonostante la sua ultima proposta sia stata respinta da Israele.
La strada, stando però alle dichiarazioni di esponenti del governo israeliano, compreso Netanyahu, sembra ancora lunga e tortuosa. E mentre da Hamas denunciano il “doppio standard” americano su Gaza, all’interno del mondo Dem iniziano a emergere le prima crepe. Ad aprirle è stata l’ex candidata alla Presidenza Usa, Hillary Clinton, intervenendo al programma 'Alex Wagner Tonight' della Msnbc.
L'ex segretaria di Stato americana ha criticato la gestione della guerra tra Israele e Hamas da parte di Netanyahu e ne chiede la cacciata: "Netanyahu dovrebbe andarsene: non è un leader affidabile. È stato sotto il suo controllo che è avvenuta l'aggressione. E se è un ostacolo a un cessate il fuoco deve assolutamente andarsene". A una domanda sul rapporto del presidente americano Joe Biden con Netanyahu, l'ex candidata presidenziale democratica ed ex first lady Usa ha dichiarato: "Penso che Biden abbia fatto tutto ciò che poteva: rispondere alle legittime preoccupazioni del popolo israeliano dopo il 7 ottobre, allearsi con Israele di fronte ad un attacco terroristico da parte di un'organizzazione terroristica. Ma penso che sia anche chiaro che Biden sta facendo tutto il possibile per influenzare Netanyahu”.

Foto © Imagoeconomica

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