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Nelle ultime ore, l'Ambasciata argentina in Cile ha reso noto un comunicato attraverso il social network Twitter spiegando i motivi della partecipazione dell'ambasciatore, Rafael Bielsa, a una delle udienze per il processo a carico di Jones Huala in Cile.

Questo chiarimento si è reso necessario dopo che numerosi mezzi di comunicazione hanno sollevato una serie di polemiche riguardo alle dichiarazioni dell'ambasciatore davanti al tribunale, sostenendo di aver mediato a favore dell'imputato, esigendo la sua libertà.

Il comunicato dell'ambasciata è stato perentorio chiarendo che la presenza del diplomatico in tribunale rispondeva a una richiesta di "assistenza consolare" da parte della difesa di Huala. A tale proposito, Bielsa ha risposto alle affermazioni del rappresentante del Ministero dell'Interno cileno, il quale aveva affermato che l'"identità culturale" dell'imputato era una "ragione valida" per negare la richiesta di libertà condizionale dello stesso. A queste parole Bielsa ha replicato che tale posizione è "contraddittoria all'intero ordinamento internazionale dei diritti umani" perché “non si può accettare che la base per privarlo di un beneficio a cui ha diritto secondo la legge cilena sia la sua identità e non le sue azioni”.

L'Ambasciata ha dovuto chiarire che "in nessun modo l'Ambasciata argentina ha o ha fatto parte del processo giudiziario in cui è stato condannato il cittadino argentino Facundo Jones Huala", in carcere dal 2018, accusato di aver appiccato un incendio ad una abitazione nella località di Pisu Pisué.

Foto di copertina: Twitter

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