14 settembre 2013
Nicola e Carmine Schiavone avevano messo nel mirino un'azienda farmaceutica. I titolari dal 2004 al 2006 erano stati costretti a versare nelle casse del clan, tre rate annue di 3.000 euro ciascuno, in corrispondenza delle festività e poi un importo complessivo superiore a 60.000 euro.
Estorsione aggravata dal metodo mafioso ai danni di un'azienda farmaceutica. Con questa accusa i carabinieri di Aversa, in provincia di Caserta, hanno notificato le ordinanze di custodia cautelare, emesse dal gip di Napoli, a tre persone detenute nelle carceri di Caserta, Terni e L'Aquila ritenute affiliate alla fazione Schiavone del clan di camorra dei Casalesi. Fra i destinatari delle ordinanze ci sono Nicola e Carmine Schiavone, due dei figli del boss Francesco, soprannominato Sandokan, ritenuti dagli investigatori mandanti, esecutori e beneficiari delle estorsioni.
Secondo l'accusa, dal 2004 al 2006 l'azienda, impegnata nella produzione e commercializzazione di prodotti per diabetici con sede a Gricignano d'Aversa, è stata costretta a versare tremila euro in occasione di Natale, Pasqua e Ferragosto e successivamente a fare altri pagamenti per un totale di 60.000 euro.
Secondo quanto accertato dalle indagini, i titolari dell'azienda, dal 2004 al 2006, erano stati costretti a versare nelle casse del clan, tre rate annue di 3.000 euro ciascuno, in corrispondenza delle festività e successivamente un importo complessivo superiore a 60.000 euro, suddiviso in tre canoni da 20.000 euro.
napoli.repubblica.it
In foto: l'arresto di Francesco Schiavone