11 aprile 2013
Napoli. Specializzarsi nell'analisi dei fenomeni della criminalità organizzata e nelle strategie di riutilizzo dei beni confiscati: è questo l'obiettivo del master di secondo livello della Facoltà di Scienze politiche dell'Università di Napoli Federico II.Il corso post laurea, che ha preso l'avvio oggi, fornisce contenuti, strumenti e risorse utili per comprendere i fenomeni della criminalità organizzata, le loro attività, l'impatto sul tessuto economico e sociale.
Il master, attraverso un'offerta formativa multidisciplinare, dedica attenzione alla progettazione e alla gestione di attività volte a promuovere lo sviluppo di imprese sociali all'interno dei beni confiscati alle mafie. In Italia, secondo i dati dell'Agenzia nazionale dei beni confiscati, sono 12.946 i beni sottoposti a sequestro. Di questi, in Campania - stando ai dati aggiornati a gennaio 2013 - ve ne sono 1.918: 1.571 sono beni immobili e 347 sono aziende.
''In Campania ci sono esempi brillanti di riutilizzo di beni confiscati assegnati a cooperative - ha spiegato Michele Mosca, responsabile scientifico del master - Un esempio è rappresentato dal Comitato Don Peppe Diana che prevede percorsi di reinserimento per persone svantaggiate''. Esempi ''qualitativamente importanti'' che possono essere considerati, a suo avviso ''modelli da replicare''.
ANSA