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L’operazione “Pedigree”, svolta a luglio scorso dalla Polizia di Stato di Reggio Calabria contro le potenti cosche di ‘Ndrangheta Serraino e Libri, ha condotto alla cattura del Boss della cosca Serraino, Maurizio Cortese. Il 15 ottobre è scattata l’operazione denominata “Pedigree 2”, in cui è stato arrestato Nino Serraino. Dopo le confessioni dei fratelli Filocamo, anche Maurizio Cortese ha deciso di vuotare il sacco: infatti dopo l’arresto durante l’operazione Pedigree, è stato interrogato (durante un'udienza che si intreccia con l’operazione Pedigree 2) dal sostituto procuratore Stefano Musolino. Secondo i magistrati del “pool” Antimafia, in base alle dichiarazioni fatte dall’ex boss, si evince come Nino Serraino sia il nuovo Capoclan dei Serraino. Il Collaboratore di giustizia Maurizio Cortese ha affermato: "Alla luce di ciò che mi è stato riferito grazie al mio ruolo nel clan, non posso escludere che Nino Serraino fosse coinvolto, anche se non ho mai avuto niente a che fare con lui". In base all’operazione Pedigree 2 e alle testimonianze dei fratelli Filocamo, si è scoperto che Nino Serraino, pur mantenendo un basso profilo rispetto al fratello Alessandro e al cognato Fabio, entrambi coinvolti nel procedimento “Epilogo” (processo in cui viene condannato Maurizio Cortese), gestiva le infiltrazioni politiche ed istituzionali. Dopo l’arresto del fratello e del cognato, Serraino ha preso le redini del clan assumendo maggior controllo sulle estorsioni. Attualmente inoltre gestisce e suddivide le entrate economiche illecite. Tra i documenti dell’operazione Pedigree 2 ci sono delle dichiarazioni in cui Nino Serraino ha chiarito: "Conosco entrambi i fratelli Russo, ma Ciccio è stato coimputato con me, mentre con Paolo non ho avuto niente a che fare ma so che fa parte integrante del gruppo di Domenico Foti". Dichiarazioni che nell'ottica dell'accusa possono rafforzare il quadro delle accuse nei confronti della famiglia Serraino. Non resta che attendere.

Foto © Rsambrook/Flirckr

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