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Una delegazione di Unci Sicilia (Gruppo di specializzazione dell'Assostampa-Fnsi) composta dal presidente Giuseppe Lo Bianco e dal consigliere Leone Zingales, ideatore del Giardino della memoria di Ciaculli, a Palermo, ha reso omaggio a Giovanni Spampinato, giornalista de L'Ora ucciso 48 anni fa a Ragusa, al quale è dedicato un albero nel sito confiscato alla mafia e gestito dal 2005 da cronisti e magistrati. Lo Bianco e Zingales hanno osservato un minuto di riflessione e raccoglimento davanti all'albero che ricorda il coraggioso cronista ragusano ucciso all'età di 25 anni, la sera del 27 ottobre 1972 con sei colpi di pistola mentre era al volante della sua Fiat 500. Spampinato aveva indagato a lungo sull'assassinio di un ex consigliere comunale ragusano. Per l'omicidio di Spampinato è stato condannato il figlio del presidente del tribunale di Ragusa Roberto Campria. Il nome di Spampinato, inoltre, è inciso su una targa dedicata agli otto giornalisti uccisi in Sicilia e che il Gruppo siciliano dell'Unci ha collocato il 6 marzo scorso nella sala conferenze dell'Assostampa regionale. "Spampinato era una voce coraggiosa impegnata in un contesto territoriale difficile, segnato da incroci e collusioni tra criminalità comune ed eversiva con protezioni a vari livelli non ancora storicamente chiariti - hanno dichiarato Lo Bianco e Zingales - un esempio di giornalismo al servizio della verità da indicare ai giovani cronisti. A 48 anni dall'omicidio l'Unci ne ricorda l'impegno e la passione civile". Per l'Assostampa siciliana, "alla base del delitto gli articoli che Spampinato aveva pubblicato su L'Ora sulle inquietanti presenze ed attività neofasciste nel Ragusano e poi sull'omicidio dell'ingegner Angelo Tumino, ex consigliere comunale del Msi, ma soprattutto trafficante di reperti archeologici, di cui principale indiziato era proprio Campria. Spampinato è ricordato con Mauro De Mauro e Cosimo Cristina nella lapide commemorativa del centenario di Vittorio Nisticò, posta un anno fa sulla facciata dell'ex palazzo L'Ora. Il momento di memoria è stato colto dall'Assostampa siciliana anche per lanciare un forte allarme "sulla attuale situazione di grave crisi dell'editoria in Sicilia. Una situazione che oltre a mettere in pericolo decine di posti di lavoro, rischia di ridurre il pluralismo dell'informazione nell'Isola, con pesanti ripercussioni anche sulla vita democratica, sulla tutela dei diritti e sulla rappresentanza delle fasce più deboli".

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