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19 marzo 2012
Roma. Nel 'contropapellò che Vito Ciancimino stilò ammorbidendo le richieste che la mafia aveva fatto allo Stato con il papello «in alto c'era la dicitura di due nomi: Mancino e Rognoni». Lo hanno ricordato i magistrati di Palermo, il procuratore Francesco Messineo e il sostituto Nino Di Matteo rispondendo ad un componente della commissione Antimafia che gli chiedeva quali nomi di politici comparissero nel «cosiddetto papello numero due». «Ciancimino ha consegnato molti documenti - ha ricordato Di Matteo - tra cui il contropapello che, secondo la polizia scientifica, è vergato da Vito Ciancimino». I magistrati hanno poi fatto i nomi di Mancino e Rognoni ricordando che sono già emersi durante il dibattimento e spiegando che Vito potrebbe aver detto al figlio Massimo che Rognoni e Mancino, «al di là del fatto che fosse vero o no», erano a conoscenza della trattativa.

ANSA

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