La procura ha aperto l’indagine dopo l’acquisizione di un'intercettazione e un esposto di Massimiliano Mazzanti
La Procura di Bologna ha aperto un fascicolo d'indagine conoscitivo, senza indagati né ipotesi di reato, sulla vicenda della Banda della Uno Bianca, dopo che i carabinieri hanno acquisito un’intercettazione dell'agosto 1992 e un esposto del giornalista ed ex consigliere comunale Massimiliano Mazzanti. La Banda criminale guidata dai fratelli Savi uccise 24 persone e ne ferì oltre 100 tra Bologna, la Romagna e le Marche, dal 1987 al 1994. Per quanto riguarda l'intercettazione è quella dell'agosto 1992 tra Marino Bersani e un amico di famiglia, in cui si parla della la figlia di Bersani, Simonetta, testimone le cui dichiarazioni accusarono, per l'eccidio del Pilastro, i fratelli Santagata, poi assolti dopo la confessione dei Savi. Nella telefonata, Bersani parlava all'amico di "capi" che avrebbero tranquillizzato la figlia garantendole "un grande avvocato". L'esposto di Mazzanti, invece, si basa su documenti che testimonierebbero come, già nel 1991, si sarebbe potuto scoprire il legame tra i fratelli Savi e l'eccidio del Pilastro. L'esposto, infatti, chiede di accertare i fatti legati a un'informativa del 1991 della Questura di Rimini, che indicava già allora uno dei fratelli Savi, Fabio, come possessore di un fucile d'assalto che si ipotizzava fosse stato usato nell'eccidio del Pilastro.