di AMDumila
Il Tar di Palermo ha respinto il ricorso della Girgenti Acque S.p.a. per ottenere la sospensione dell’interdittiva antimafia a proprio carico firmata lo scorso novembre dal prefetto di Agrigento Dario Caputo.
I giudici hanno ritento che "ad una ricognizione sommaria, propria della fase cautelare" non sussistessero "i presupposti per la concessione della richiesta misura di cautela" dato che i singoli elementi raccolti in questa fase "dimostrano l’esistenza di un pericolo di una permeabilità della struttura societaria a possibili tentativi di infiltrazione da parte della criminalità organizzata (al contrario non escluso dagli elementi addotti dalla difesa ricorrente, che non appaiono decisivi o comunque tali da superare il ridetto giudizio prognostico)".
I giudici sono anche intervenuti rispetto i possibili danni economici patiti dalla società con il mantenimento della situazione di commissariamento prefettizio, diversamente sostenendo che la gestione Prefettizia potrebbe giovare alla stesa. "In relazione al profilo del periculum in mora, per un verso lo stato di decozione in cui versava la società all’atto del commissariamento, anche a causa della mancata volontà dei soci in bonis di procedere alla ricapitalizzazione, e per altro verso l’attuale conformazione della gestione del servizio idrico - scrive il tribunale -, sono circostanze di fatto che evidenziano come un pregiudizio grave ed irreparabile (per i soci e la società da un lato, e per l’interesse pubblico alla corretta e funzionale gestione del servizio idrico dall’altro) si produrrebbe piuttosto in ipotesi di sospensione dei provvedimenti impugnati". Al momento a condurre la società sono due commissari prefettizi, Gervasio Venuti e Giuseppe Massimo Dell’Aira. A seguito dell’interdittiva l’Assemblea Territoriale Idrica (che raggruppa i sindaci dei comuni i cui impianti idrici vengono gestiti da Girgenti Acque) ha approvato la risoluzione del contratto.