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diana-lorenzodi Simone Di Meo - 3 luglio 2015
Otto misure cautelari, di cui sei arresti, sono state eseguite dai Carabinieri del Noe nell’ambito dell’inchiesta della Dda di Napoli sui rapporti con i clan dei Casalesi relativi ad appalti della cooperativa emiliana Cpl Concordia per la metanizzazione in vari comuni del Casertano. Fra i destinatari di un’ordinanza in carcere c’è anche l’ex presidente della coop, Roberto Casari, già ai domiciliari. L’inchiesta è coordinata dal procuratore aggiunto di Napoli Giuseppe Borrelli e dai pm della Direzione distrettuale antimafia Catello Maresca e Cesare Sirignano. Tra le accuse contestate vi sono quelle di associazione per delinquere e concorso esterno in associazione mafiosa.

Indagato l’ex parlamentare Pd Lorenzo Diana
Delle otto misure cautelari, quattro sono ordinanze di custodia in carcere, due ai domiciliari e due sono divieti di dimora, scattato quest’ultimo per l’ex parlamentare Pd ed ex componente della commissione antimafia Lorenzo Diana (in foto), al quale si contesta il reato di abuso d’ufficio. Diana è indagato dalla Dda anche per concorso esterno in associazione mafiosa per gli appalti alla Concordia. «Non ho letto ancora il provvedimento e cosa mi si addebita», ha commentato. «Mi sembra di essere tra un sogno e Scherzi a parte». L’ex deputato, 66 anni, originario di San Cipriano d’Aversa (Caserta), è molto noto per il suo impegno e la sua lotta contro la camorra e la criminalità organizzata. Vincitore del premio Borsellino, nel 2008, è stato più volte minacciato dal clan dei Casalesi che progettò anche di ucciderlo. Roberto Saviano lo cita in “Gomorra” indicandolo come un eroe della lotta alle mafie.

Tratto da: ilsole24ore.com


Il commento di Lorenzo Diana su facebook

Resto, innanzitutto, sconcertato dall’accostamento di due vicende completamente diverse tra loro e che non hanno nessun collegamento reciproco.
Con riferimento alla vicenda Concordia CPL, mi è stata notificata una informazione di garanzia da cui apprendo di essere indagato per l’ipotesi di 416 bis c.p..
In relazione a tale vicenda, ho già chiesto da mesi di essere ascoltato dalla Procura di Napoli per chiarire la mia completa estraneità alla stessa.
Non ho mai avuto rapporti o contiguità con esponenti di ambienti camorristici, i quali, viceversa, mi hanno sempre minacciato ed hanno anche tentato di uccidermi.
Al contrario, la mia storia personale e politica testimoniano la mia costante attività di contrasto ai fenomeni di criminalità organizzata. Attività che è ben nota all’Autorità Giudiziaria e alle Forze di Polizia.
Sono sereno e non accetterò che la mia ultra - decennale storia venga delegittimata e mortificata da accuse infamanti e certamente calunniose.
Il provvedimento cautelare che mi è stato notificato oggi attiene non alla vicenda Concordia CPL ma, viceversa, ad una vicenda totalmente diversa, ovvero ad alcuni incarichi professionali attribuiti nella mia qualità di Presidente del C.A.A.N..
Tali incarichi sono stati conferiti nel pieno rispetto delle leggi e dei regolamenti istitutivi del C.A.A.N., come dimostrerò ai Magistrati inquirenti nei prossimi giorni.
Inoltre, trattasi di incarichi di modesto importo e conferiti esclusivamente allo scopo di tutelare gli interessi del C.A.A.N..
Ancora, l’accostamento a tale vicenda di un episodio relativo a mio Figlio è ancor di più sconcertante.
Mio Figlio è laureato alla Bocconi, ed è specializzato alla London School ed è attualmente Manager del gruppo Lufthansa.
Solo allo scopo di completare il proprio curriculum, aveva presentato domanda di partecipazione ad un Master Fifa, rispetto al quale, la contestata certificazione, attestante una collaborazione svolta presso la squadra Frattese, era assolutamente ininfluente.
Non appartiene ai valori della mia Famiglia quella di ricorrere a falsi o ad inganni .
Ripeto, sono sereno rispetto anche a queste contestazioni che chiarirò presto ai Magistrati inquirenti.

Tratto da: facebook.com/lorenzo.diana

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