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27 marzo 2012
Palermo. La procura insiste nella richiesta di archiviazione presentata per la vicenda degli affari in Romania di Massimo Ciancimino e la difesa ottiene una perizia sull'esplosivo ritrovato in casa del figlio dell'ex sindaco mafioso di Palermo. E' il bilancio delle due udienze tenute oggi, quasi in contemporanea, davanti a due diversi giudici del capoluogo siciliano, riguardanti il supertestimone dell'inchiesta sulla trattativa. Nella prima, celebrata dal Gip Piergiorgio Morosini, il pm Dario Scaletta ha insistito sulla chiusura, "allo stato degli atti", degli accertamenti, per l'insufficienza degli elementi raccolti. Nella seconda i pm Paolo Guido e Lia Sava, visto quanto sostenuto dai difensori di Ciancimino sulla qualita' e sulla scarsa potenza dell'esplosivo ritrovato un anno fa nel giardino di casa di Ciancimino jr, hanno chiesto una perizia, accordata dal Gup Vittorio Anania, che ha rinviato cosi' al 17 aprile. Gli avvocati Roberto D'Agostino e Francesca Russo avevano prodotto una consulenza dalla quale si evince la scarsa potenzialita' dei 13 candelotti di dinamite e dei 5 metri di miccia che il loro cliente sostiene di avere ricevuto da due sconosciuti che l'avrebbero minacciato.

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