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Michele Cuppone aggiorna il suo libro sulla nascita e sulla scomparsa di un capolavoro: la Natività

E’ stata pubblicata la seconda edizione ampliata, riveduta ed aggiornata del saggio sulla Natività di Palermo di Caravaggio, rubata nel 1969, “Caravaggio, la Natività di Palermo Nascita e scomparsa di un capolavoro” (Campisano Editore) di Michele Cuppone.
La Natività di Caravaggio, rubata nel 1969 da un oratorio di Palermo, è al centro di questo “importante studio”, come lo ha chiamato lo storico dell’arte Richard E. Spear. L’autore, specialista del sommo artista che da anni approfondisce il tema, ne ha ricostruito sempre più tasselli e oggi, grazie anche a parallele ricerche d’archivio, sappiamo molto di più del capolavoro scomparso. Tutto ciò trova una trattazione organica nel volume che si presenta con novità in un’edizione rinnovata, dove il taglio divulgativo e l’apparato illustrativo rendono accessibile un’esposizione particolareggiata e ben documentata. Sul fronte storico-artistico si chiarisce meglio la genesi della Natività, eseguita e spedita da Roma nel 1600 e non in Sicilia nel 1609 come si pensava, se ne discute l’iconografia e si ripercorrono le molte storie a essa legate, fino alla sua sparizione. Su quest’ultimo aspetto si sgombera il campo dalle tante leggende e, accanto a contenuti inediti e nomi finora secretati negli atti ufficiali, si offre un’ampia rassegna stampa dell’epoca. Cuppone, infatti, smentisce le tante leggende messe in circolazione da collaboratori di giustizia e giornalisti. Della tela si è detto di tutto, dall’utilizzo come stendardo nei summit di Cosa nostra, buttata in una stalla in cui è stata mangiata da topi e maiali o distrutta nel terremoto dell’Irpinia. Questo saggio, si presta ad una ricostruzione degli eventi secondo le fonti più attendibili e verificate: su tutte, l’inchiesta del 2019 della Commissione parlamentare antimafia, che ha individuato un acquirente della Natività: un anziano antiquario svizzero. A fare da mediatore sarebbe stato il boss Gaetano Badalamenti. Ma l’autore offre anche contenuti inediti e nomi finora secretati negli atti ufficiali tra cui una lettera del 1974 preclusa alla consultazione, in cui si parla di una richiesta di riscatto da parte di ignoti ricettatori. Chiude il volume un’ampia rassegna di articoli dalla stampa nazionale e locale, con firme prestigiose come Leonardo Sciascia, che consente di rivivere in diretta le cronache del tempo. In conclusione, questa seconda edizione rivisitata del saggio è un vero e proprio lavoro di ricerca e non una mera opera narrativa.

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