Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

La Corte di Cassazione ha assolto l'ex comandante del Ros dei carabinieri di Reggio Calabria, Valerio Giardina, autore della cattura del boss della 'Ndrangheta Pasquale Condello detto "il Supremo", dall'accusa di falsa testimonianza contestatagli su iniziativa dell'ex procuratore della città dello Stretto Giuseppe Pignatone e dal sostituto Beatrice Ronchi.
L'accusa si riferiva alle vicende legate alla cattura del boss di 'Ndrangheta e, in particolare, sul presunto ruolo avuto nell'indagine dal collaboratore di giustizia Antonino Lo Giudice.
Due anni fa, nei confronti dell'alto ufficiale dell'Arma, la Procura della Repubblica, rappresentata dall'ex procuratore capo Federico Cafiero de Raho e da Gaetano Paci, aveva chiesto la riqualificazione dell'ipotesi di reato originaria chiedendo il rinvio a giudizio per concorso esterno in associazione mafiosa.
Nel processo di primo grado Giardina, difeso dall'avvocato Francesco Gambardella, era stato condannato a venti mesi di reclusione, perché la sua testimonianza non collimava con quanto affermato dal pentito Lo Giudice, la cui collaborazione è stata particolarmente travagliata tra fughe, ritrattazioni ed un nuovo ritorno alla collaborazione con i pm.
La condanna è stata ribaltata in secondo grado in Corte d'Appello con un'assoluzione "perché il fatto non sussiste". Sentenza divenuta definitiva dopo che gli ermellini hanno respinto la richiesta di annullamento con rinvio formulata dalla Procura generale.
Nella vicenda era stato anche coinvolto il maggiore dei Carabinieri Gerardo Lardieri, attuale dirigente della sezione di polizia giudiziaria presso la Procura di Catanzaro.
Lardieri, allora capitano e braccio destro di Valerio Giardina.
La stessa Procura che aveva voluto il processo, in primo grado aveva chiesto e ottenuto l’assoluzione di Lardieri "perché il fatto non sussiste".
Concludendo la sua requisitoria nel processo 'Meta' a carico delle cosche della 'Ndrangheta di Reggio Calabria il 17 marzo 2014, il procuratore aggiunto della Dda, Giuseppe Lombardo, affermò che "a due carabinieri, Valerio Giardina e Gerardo Lardieri, questa città dovrà sempre dire grazie".

Foto © Imagoeconomica

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos