di AMDuemila
Cataldo Franco, ergastolano originario di Gangi (Palermo) e condannato per il sequestro e l'omicidio del piccolo Giuseppe Di Matteo, da oggi lascerà il carcere in quanto ha ottenuto la detenzione domiciliare per il rischio Covid-19. L’uomo, che fu il carceriere del piccolo Di Matteo, figlio del pentito Santino, nell’estate del 1994, per circa due mesi, è tornato nella propria abitazione di Geraci Siculo (Palermo) per il pericolo che potesse contrarre in carcere il Coronavirus, visto che anziano e malato. Questo in applicazione delle norme tendenti a ridurre il numero delle persone detenute nell'attuale periodo di emergenza. Franco "restituì" l'ostaggio - rapito per imporre al padre di ritrattare le proprie accuse - all'inizio della stagione delle olive, perché gli serviva il capanno in cui veniva tenuto il ragazzino, poi assassinato e sciolto nell'acido su ordine di Giovanni Brusca il 12 gennaio 1996.
Domiciliari al ergastolano che fu il carceriere del piccolo Giuseppe Di Matteo
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