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montalto ciaccio home"Per non mettere in pericolo la vita di altre persone"
Trapani. "Mio papà, nonostante le minacce di morte, non chiese mai la scorta per non mettere in pericolo la vita di altre persone". Lo ha detto oggi Marene, la figlia del sostituto procuratore Giangiacomo Ciaccio Montalto ucciso a Valderice il 25 gennaio 1983.
Il magistrato, almeno 8 anni prima di essere assassinato, aveva confidato di aver ricevuto pesanti minacce allo scrittore Vincenzo Consolo, invitandolo, però a non dire nulla. Consolo, infatti, rivelò quella confidenza dopo l'agguato avvenuto a Valderice il 25 gennaio 1983.
"Il suo amico e collega Mario Almerighi (scomparso poco più di un anno fa, ndr) più volte invitò mio papà a chiedere la scorta - ha detto Marene Ciaccio Montalto incontrando gli studenti dell'Istituto Turistico di Valderice - ma lui non cambiò mai idea: non voleva che la mafia uccidesse anche i ragazzi della scorta. Se devono uccidermi lo faranno con o senza scorta, diceva agli amici più fidati".

ANSA

 

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