Maurizio Zavaglia, ex vice sindaco di Gioiosa Ionica e sostenitore del Modello Riace: "Il mandante di questa azione, gravissima, è l'inquilino del Viminale"
di Luciana Matarese
Il territorio prova a reagire, a stringersi attorno al sindaco di Riace. La giornata, che si è aperta con la notizia dell'arresto di Mimmo Lucano, il sindaco simbolo dell'accoglienza accusato di favoreggiamento all'immigrazione clandestina, si annuncia lunga, i giorni a venire duri, ma nel paese della Calabria si sta organizzando la resistenza.
"Vede, io ho molto rispetto per l'azione della magistratura, ma questa è una vicenda tutta politica e il mandante di questa azione, gravissima, è l'inquilino del Viminale, che l'ha già rivendicata sui social". A parlare è Maurizio Zavaglia, ex vicesindaco di Gioiosa Ionica, Comune a pochi chilometri da Riace, e amico personale di Lucano. Lavora nel mondo della cooperazione e conosce Mimmo Lucano "da quando ci fu il primo sbarco a Riace, a metà degli anni '90, e ho sempre sostenuto il suo modello". Secondo lui, il vero bersaglio dell'arresto del sindaco simbolo.
"D'altra parte - aggiunge Zavaglia, e sembra riferirsi ancora e neanche troppo velatamente al ministro dell'Interno, Matteo Salvini - queste vicende scaturiscono dal clima di odio, di intolleranza alimentato quotidianamente, da un atteggiamento di terrorismo psicologico, dalla narrazione tossica che si sta diffondendo". Il timore è che Riace sia solo l'inizio. "La gravità estrema di quanto accaduto a Mimì sta nel messaggio che, attraverso questa operazione, si intende lanciare agli altri, quando a dire: "Fate attenzione perché domani può toccare a voi". A questo punto dobbiamo autodenunciarci tutti, tutti quelli che hanno la stessa idea di giustizia sociale".
Zavaglia non nasconde la propria indignazione, "che - dice - è quella di tanti, tantissimi, a Riace". Il paese "già provato economicamente dal blocco delle erogazioni non già per il futuro, ma per il passato, ha ricevuto oggi una mazzata tremenda". Zavaglia racconta una comunità scossa, frastornata, ma determinata ad andare avanti sulla strada tracciata da Lucano. "Hanno colpito Mimì per distruggerlo - conclude - ma il modello Riace non si arresta e sabato prossimo ci ritroveremo qui per affermarlo con forza in una manifestazione che in poche ore ha già ricevuto migliaia di adesioni. Ci sarà l'Italia migliore, quella che non intende piegarsi all'odio e all'intolleranza".
huffingtonpost.it
Foto © Ansa
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