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fava claudio2 2016 c emanuele di stefanoIl candidato presidente della Sicilia però avverte: “I voti non si cercano come fossero elemosina”
di Gabriella Cerami
"Ho più cose in comune con Giancarlo Cancelleri che con Nello Musumeci, non c'è dubbio. Con i 5Stelle ci possono essere punti di convergenza sul programma, ma non bisogna cadere nel politicismo fabbricando alleanze in campagna elettorale o immaginando di cercare i voti in assemblea regionale come fossero elemosine". Claudio Fava, candidato della sinistra alla presidenza della Sicilia con la lista "Cento passi", non esclude possibili convergenze post elettorali con i pentastellati dopo che il candidato governatore grillino, in un'intervista a La Stampa, ha fatto un chiaro riferimento alle liste civiche come possibili compagni di strada. Ma, dice, saranno solo convergenze sul merito delle cose.

Onorevole Fava, Cancelleri sembra si riferisse proprio a lei quando si è detto pronto al confronto con liste civiche per un appoggio nel Parlamento siciliano. Ci sono già stati contatti?
"No, anche perché il confronto si fa tra chi vince e chi perde, non in astratto. Bisogna aspettare il 6 novembre".

Giusto, però è innegabile che si stia cominciando a riflettere su possibili alleanze. Lo starà facendo anche lei...
"Chiunque vinca non avrà la maggioranza all'Ars, non avrà il 50% dei voti, dunque per governare dovrà necessariamente avere l'appoggio di altri componenti dell'assemblea. Ma la maggioranza non la si può andare a cercare in aula. Va cercata prima sul territorio e sui singoli temi, va cercata con i siciliani... poi si possono chiedere i voti all'assemblea".

Se lei dovesse arrivare primo o se dovessero arrivare primi i 5Stelle, pensa che voi e loro possiate discutere?
"Con i 5Stelle ci sono punti in comune e scelte che ci dividono. Come con tutti gli altri candidati. Ci misureremo sul merito delle cose, anche se è un merito che mi vedrà, prevedo, piuttosto lontano da Musumeci e dai suoi eletti".

Si può parlare di possibile alleanza post elettorale tra i "Cento Passi" e i 5Stelle?
"Tutto quello che costruisci prima è politicismo, teoria, finzione. Non mi sembra serio. Alcune battaglie politiche le vinci in assemblea se porti il peso e il senso della politica. Se invece pensi di andare a cercare voti raccogliendoli come scarti, come elemosina hai perso. Aspettiamo il sei novembre vediamo chi di noi vincerà e cosa avrà da proporre".

È d'accordo con l'intervento dell'Osce chiesto dai 5Stelle?
"Mi sembra solo un modo per fare vento. Il problema in Sicilia non sono i voti controllati nella cabina elettorale ma le obbedienza dovute e promesse prima di andare a votare. E quelle non le risolvi con gli osservatori dell'Osce".

huffingtonpost.it

Foto © Emanuele Di Stefano

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