Roma. "Le pesantissime condanne inflitte nel primo grado del maxiprocesso giunsero fino in Cassazione, dove il giudice Antonino Scopelliti avrebbe rappresentato le ragioni dell'accusa. I mafiosi avevano tentato più volte di sabotare il percorso della giustizia e pensarono che uccidendo Scopelliti ci sarebbero riusciti. Successe il 9 agosto del 1991. Purtroppo ancora non sappiamo tutto su quel tragico evento ma da allora molti suoi concittadini si sono impegnati, ispirati dalla sua figura, nella lotta alla criminalità organizzata. Neanche lo Stato, seppur ferito dalla morte di un suo leale e abile servitore, cedette: il 30 gennaio 1992 la Corte emise la sentenza che avrebbe, una volta per tutte, confermato l'impianto accusatorio del Pool e l'esistenza di Cosa nostra". Lo scrive su Facebook il presidente del Senato Pietro Grasso.
ANSA
Mafia: Grasso, Scopelliti ucciso per sabotare "maxiprocesso"
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