Il testimone di giustizia preferisce il riutilizzo che la demolizione dei mezzi Panepinto
È di oggi la notizia che l'Autorità Giudiziaria ha avviato la procedura del decreto di demolizione dei mezzi di proprietà dei fratelli Panepinto, già condannati con sentenza definitiva in Cassazione nell'ambito del c.d. processo alla mafia della Bassa Quisquina "face off" scaturito come ricorderete dalla denunce dell'imprenditore Ignazio Cutrò di Bivona (AG). Ignazio Cutrò noto anche per avere dato vita all'Associazione Nazionale Testimoni di Giustizia, raggiunto dalla notizia ha dichiarato che la strada della Giustizia benché lunga ed a tratti tortuosa giunge sempre alla meta sperata. Certo, dichiara Ignazio Cutrò, meglio ancora sarebbe stato se i mezzi confiscati ai fratelli Panepinto fossero stati riutilizzati, a fini sociali, assegnandoli proprio alla azienda edile di Ignazio Cutrò. "Non mi stancherò mai di invitare e sostenere tutti gli onesti commercianti e imprenditori a denunciare e che intendano ribellarsi alla prepotenza mafiosa" conclude Ignazio Cutrò.
Cutrò: ''Giustizia anche se tortuosa giunge alla meta''
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