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5 gennaio 2013
Palermo. I cronisti italiani sono "solidali" con Pino Maniaci, direttore di Telejato, al quale in nottata e' stata bruciata l'auto. Gli attentatori hanno anche infranto il parabrezza dell'automobile in uso al figlio di Maniaci, Giovanni, collaboratore dell'emittente di Partinico. L'Unione nazionale cronisti italiani chiede alle forze dell'ordine e alla magistratura di individuare al piu' presto i responsabili dell'ennesima intimidazione. "Da anni Maniaci e' perseguitato per l'attivita' di libera informazione che conduce attraverso la sua emittente" si legge in una nota dell'Unci. Il 12 febbraio 2008, per testimoniare la solidarieta' dell'intera a categoria a chi lavorava in condizioni cosi' difficili, al telegiornale condotto da Maniaci parteciparono Lorenzo Del Boca, presidente dell'Ordine dei giornalisti, Franco Siddi, segretario generale della Federazione della Stampa italiana, e Guido Columba, Presidente dell'Unione nazionale cronisti che consegno' a Maniaci la tessera di cronista onorario. Successivamente il segretario dell'Ordine nazionale dei giornalisti ha iscritto Maniaci nell'albo. Il presidente dell'Unci Sicilia, Leone Zingales, ha definito "inquietante la circostanza che l'intimidazione arrivi nel giorno dell'anniversario dell'omicidio di Giuseppe Fava, ucciso a Catania nel 1984 e a due giorni dalle manifestazioni a ricordo del cronista Giuseppe Alfano, ucciso a Barcello Pozzo di Gotto nel 1993. I cronisti che svolgono il proprio lavoro con coraggio e puntualita' non si fanno intimidire".

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