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7 dicembre 2011
Roma. «Con la cattura di Michele Zagaria si è certamente tagliata la testa dei Casalesi, l'unica rimasta dopo l'arresto di Antonio Iovine». Lo dice all'Adnkronos il procuratore nazionale antimafia, Piero Grasso, commentando l'arresto di Michele Zagaria, numero uno dei Casalesi, catturato a Casapesenna, in provincia di Caserta. L'arresto del superlatitante della camorra, primula rossa da sedici anni, «certamente avrà una ripercussione nella destrutturazione dell'organizzazione criminale -sottolinea Grasso- ma non per questo ci si deve fermare nel proseguire l'aggressione ai patrimoni e ai contatti del clan dei Casalesi, non solo in territorio campano ma in tutte le varie regioni d'italia, dove è stata segnalata la loro presenza». Per Grasso la cattura di Zagaria «è la liberazione da un incubo, perchè si è vinta la sensazione di impotenza dello Stato che non riusciva nel suo intento nonostante la percezione della presenza del boss nel territorio. E al contempo è l'affermazione della volontà e della capacità dello Stato e in particolare del servizio centrale operativo della Polizia di Stato diretto dal dottor Gilberto Caldarozzi che ha coordinato le Squadre Mobili di Napoli e Caserta, sotto la direzione del procuratore aggiunto della dda di Napoli, Federico Cafiero de Raho e dei suoi sostituti che, dopo approfondite indagini, sono riusciti a scoprire il covo del latitante che, come sempre si è sospettato, si nascondeva a Casapesenna». «Le difficili operazioni per arrivare alla cattura materiale della primula rossa della camorra -rimarca il capo della Direzione nazionale antimafia- danno l'esatta misura della competenza, professionalità e pervicacia di tutti gli uomini che hanno operato per l'arresto del boss, e che sentitamente ringrazio come procuratore nazionale antimafia». Il cerchio che si è chiuso sul numero uno dei Casalesi, sottolinea Grasso, «è un buon auspicio anche per l'attività del governo e del ministro dell'Interno, Anna Maria Cancellieri, cui auguriamo di poter annoverare presto fra i suoi successi anche la cattura dell'ultimo boss latitante stragista, Matteo Messina Denaro'.

Adnkronos

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