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Un provvedimento di confisca di primo grado di beni mobili, immobili e disponibilità finanziarie per un valore complessivo di oltre 2 milioni e mezzo di euro, è stato notificato dalla Guardia di finanza di Taranto a un pregiudicato 59enne condannato in via definitiva nel 2003 per associazione per delinquere di stampo mafioso finalizzata alla commissione dei reati di usura, rapina, estorsione, sequestro di persona, riciclaggio, traffico di sostanze stupefacenti e contrabbando di sigarette.
Il patrimonio fu già sequestrato a novembre 2020 dalla stessa Autorità Giudiziaria, ai sensi del Codice Antimafia. Le indagini furono coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia della Procura della Repubblica di Lecce e riguardarono il pregiudicato e il suo nucleo familiare. Venne accertata una sproporzione notevole tra i beni a loro riconducibili e ai redditi dichiarati. La sproporzione si è ancor più palesata rilevando i costi onerosi sostenuti per le spese legali necessarie a fronteggiare i numerosi procedimenti penali che hanno visto coinvolto il pregiudicato. Tra i beni confiscati figurano due attività commerciali, una operante nel settore ittico e l'altra in quello della ristorazione, due auto di grossa cilindrata ed una villetta in località Lido Azzurro di Taranto, nella quale era stata realizzata anche una piscina.Il provvedimento è una confisca di primo grado, potrà o meno divenire definitiva soltanto a seguito di successivo giudizio della Corte d'Appello.

Foto © Imagoeconomica

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