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20210723 una rosa per rita intAnche quest’anno l’Associazione Antimafie Rita Atria partirà dal cimitero di Partanna il 23 luglio alle 11 con un evento quasi “privato”, intimo; “Una Rosa per Rita” per rendere omaggio a Rita Atria, la Picciridda che a 17 anni voleva “consumare” i mafiosi e non solo. Dalla Memoria all’impegno; da Partanna al “Mi Chiamo Rita” il 26 luglio in Viale Amelia (altezza civico 23) a Roma dove non faremo mera commemorazione ma giorno e luogo simbolo per fare il bilancio di un anno complicato e per rinnovare il nostro impegno.
Da Partanna a Roma dunque come a voler seguire idealmente il percorso di vita di Rita, giovane Testimone di giustizia e per noi la settima Vittima della strage di via D’Amelio dove morì Paolo Borsellino e gli agenti della scorta Agostino Catalano, Emanuela Loi, Vincenzo Li Muli, Walter Eddie Cosina e Claudio Traina. [per approfondimenti sulla storia di Rita Atria]
L’anno scorso avevamo anticipato nuovi progetti e tra questi uno in particolare affidato a due giornaliste che abbiamo incontrato sul nostro ormai quasi trentennale percorso. Graziella Proto de la testata LeSiciliane e Giovanna Cucè del TG1. Due generazioni diverse; Graziella Proto partita da I Siciliani con Pippo Fava dove ha respirato cosa può fare un giornalismo senza compromessi; Giovanna Cucè giornalista che di quei principi si è nutrita e si nutre facendo una informazione corretta, seria, attenta e soprattutto rispettosa. E saranno proprio Graziella Proto e Giovanna Cucè a “condurre” l’evento romano verso approdi non retorici perché
“[…] Un gior­nalismo fatto di verità impedi­sce molte corruzioni, frena la vio­lenza e la crimina­lità, accelera le opere pubbliche indispen­sabili. pretende il fun­zionamento dei ser­vizi sociali. Tiene con­tinuamente al­lerta le forze dell’ordine, sollecita la co­stante at­tenzione della giu­stizia, impone ai politici il buon gover­no.
Se un giornale non è capace di questo, si fa carico anche di vite umane. Persone uccise in sparatorie che si sarebbero po­tute evitare se la pubblica verità avesse ri­cacciato indietro i criminali: ragazzi stroncati da overdose di droga che non sa­rebbe mai arrivata nelle loro mani se la pubblica verità avesse denunciato l’infame mercato, ammalati che non sa­rebbero pe­riti se la pubblica verità aves­se reso più tempestivo il loro ricovero.


20210726 mi chiamo rita

Un giornalista incapace per vigliac­cheria o calcolo della verità si porta sulla coscienza tutti i dolori umani che avrebbe potuto evitare, e le sofferenze. le sopraffa­zioni. le corruzioni, le violenze che non è stato capace di combattere. Il suo stesso fallimento!”
Pippo Fava.
Non anticiperemo la “trama” dell’evento perché il motivo per il quale trovare le motivazioni per venire in Viale Amelia deve essere in particolar modo quello di guardare negli occhi le responsabilità sociali e politiche che abbiamo. In ogni tempo. In ogni luogo. Perché le cose non accadono mai senza le complicità sociali (sia quelle dirette che quelle indirette) e politiche.
Porteremo a Roma il vaso fatto dai ragazzi e docenti dell’I.I.S.S “J. Del Duca - D. Bianca AMATO” di Cefalù e sarà presente una rappresentanza dell’Istituto.
Ricorderemo che da più di un anno la mozione approvata all’unanimità dal Consiglio del Municipio VII a favore della cittadinanza aspetta l’atto politico necessario e conclusivo della Sindaca di Roma Capitale.

Diretta Facebook dall’evento: fb.me/e/2e9murVAV

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