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Il 9 maggio 1978, mentre l'Italia è sotto choc per il ritrovamento a Roma del cadavere di Aldo Moro, a Cinisi, in Sicilia, Peppino Impastato muore, a 30 anni, dilaniato dall'esplosione di una carica di tritolo posta sotto il suo corpo adagiato sui binari della ferrovia. Per ricordarlo, Rai Cultura propone "Giuseppe Impastato e Giuseppe Fava: due voci libere contro la mafia", in onda domenica 9 maggio alle 16 su Rai Storia. Il loro impegno civile è ancora oggi testimonianza diretta di come la guerra contro la mafia si possa combattere non solo nelle aule giudiziarie e nei corridoi della Questura, ma con il lavoro quotidiano di denuncia e di civilizzazione. Peppino Impastato sfidò il capomafia di Cinisi, Gaetano Badalamenti, con le sue trasmissioni a Radio Aut, sfruttando l'onda creativa delle radio libere degli anni 70 e dando sfogo a monologhi satirici e grotteschi. Pippo Fava è stato invece un uomo di cultura poliedrico che si è cimentato nella letteratura, nel teatro, nel giornalismo, raccontando una parte di Sicilia nascosta, la provincia di Catania, e il suo mondo fatto di collusioni tra mafia e imprenditoria. Entrambi hanno dato punti di vista nuovi e originali sulla Sicilia, hanno scavato nelle contraddizioni della gente e non hanno piegato la testa di fronte alle minacce mafiose, pagando il proprio impegno con la vita.

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