Possibilità che patrimonio torni a mafia, politica intervenga
14 aprile 2015
Catania. "In questi anni, nonostante le trionfalistiche dichiarazioni dell'attuale ministro dell'Interno, abbiamo avuto modo di constatare l'assoluta inadeguatezza dell'Agenzia nell'amministrazione dell'immenso patrimonio sottratto alla mafia: una normativa carente e la voluta situazione deficitaria di uomini e mezzi hanno reso, infatti, l'Agenzia un simulacro vuoto da citare ai convegni sull'antimafia. Lo afferma L'Associazione Addiopizzo Catania, commentando la frase, intercettata dalle forze dell'ordine e riportata dal quotidiano "La Sicilia", di uno degli affiliati al clan Mazzei a colloquio con il reggente del clan Nuccio Mazzei, arrestato pochi giorni fa dalla squadra mobile di Catania: 'Se ci sequestrano queste cose le mettono all'asta, ma poi ci presentiamo al solito e con due lire le riprendiamo'. L'Associazione afferma che il colloquio "conferma la pericolosità e l'inopportunità della normativa che consente all'Agenzia Nazionale per l'amministrazione dei beni confiscati di vendere o addirittura affittare ai privati i beni confiscati alla mafia". "Considerato che le recenti modifiche legislative al Decreto che disciplina l'assegnazione dei beni confiscati hanno sostanzialmente lasciato inalterato il quadro normativo previgente e quindi la possibilità che i beni confiscati e le aziende ritornino nelle mani della mafia - conclude Addiopizzo Catania - a fronte del silenzio che normalmente accompagna questi temi, riteniamo sia preciso dovere degli esponenti politici siciliani, senza distinzione alcuna, farsi carico della questione anche alla luce degli scenari inquietanti aperti a seguito delle parole dell'affiliato al clan Mazzei".
ANSA
Mafia: Addiopizzo, inadeguata l'Agenzia beni confiscati
- Dettagli
- Super User