13 luglio 2014
Roma. "La nostra denuncia della mafia non sarà fatta una volta tanto ma sarà costante". Lo afferma Papa Francesco in un colloquio con Eugenio Scalfari pubblicato su Repubblica. Il pontefice assicura che mafia e pedofilia saranno "due principalissime questioni" per la Chiesa. "Alcuni sacerdoti - sottolinea - tendono a sorvolare sul fenomeno mafioso. Naturalmente condannano i singoli delitti, onorano le vittime, aiutano come possono le loro famiglie, ma la denuncia pubblica e costante della mafia è rara. Il primo grande Papa che la fece proprio parlando di quelle terre fu Wojtyla. Debbo dire che il suo discorso fu applaudito da una folla immensa". Ricordando quanto avvenuto alla processione di Oppido Mamertina, il Papa dichiara che "tutto questo sta cambiando e cambierà". Quanto alle donne legate alla mafia da vincoli di parentela" che "frequentano assiduamente le chiese dei loro paesi", Francesco si domanda: "pensano che Dio perdoni le orribili malefatte dei loro congiunti?".
AGI