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26 gennaio 2013
Palermo. A causa della crisi economica che colpisce soprattutto le piccole e medi eimprese, anche gli estorsori hanno più difficoltà a incassare il 'pizzo, i commercianti sono sempre meno disponibili a non soddisfare le richieste di pizzo da parte di Cosa nostra. E' quanto emerge dalla relazione del Presidente della Corte d'Appello di Palermo, Vincenzo Oliveri, che stamattina ha inaugurato l'anno giudiziario del capoluogo siciliano. "Le vittime - scrive Oliveri - sono meno propense a cedere" alle richieste di danaro. Ma se da un lato la crisi fa pagare meno il 'pizzo, dall'altro, la diminuzione di tali introiti, però, ha spinto Cosa nostra a concentrarsi nuovamente in maniera massiccia sul mercato della droga, con un "sempre più crescente interesse dei gruppi mafiosi, specie di Palermo, per lo spaccio ed il traffico di stupefacenti. In ogni indagine per associativi - scrive Oliveri - emerge un correlativo filone di acquisto, commercializzazione e spaccio di droga".

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