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tribunale-palermo-big27 novembre 2013
Palermo. Al termine della deposizione del pentito Giovan Battista Ferrante è stato rinviato al prossimo 21 novembre il processo per la trattativa tra Stato e mafia per ascoltare il pentito Antonino Giuffrè, che sarà sentito anche il 22 novembre.


Adnkronos



Stato-mafia: pentito Onorato, "Riina usato da Craxi e Andreotti"

7 novembre 2013
Palermo. "Sento parlare di trattativa tra Stato e mafia. Ma quale trattativa? Io ho visto la convivenza tra politica, Stato e mafia. Toto' Riina ha ragione quando dice che lo Stato lo ha lasciato solo. Prima lo Stato, Craxi e Andreotti, gli hanno fatto fare le cose, gli hanno fatto uccidere il generale Dalla Chiesa. E poi lo hanno lasciato solo. Perche' Dalla Chiesa non dava fastidio a Cosa nostra". Lo ha detto il pentito Francesco Onorato, deponendo stamattina davanti alla Corte d'Assise di Palermo nel processo per la trattativa Stato-mafia.
Secondo Onorato - che apprendeva le informazioni da Salvatore Biondino, "coordinatore" della commissione provinciale e sempre in contatto con Toto' Riina assieme al quale fu arrestato il 15 gennaio del 1993 - dopo la conferma delle condanne del maxi processo in Cassazione, ad inizio 1992, Riina se avesse potuto i politici li "avrebbe uccisi tutti".
Tuttavia c'era una lista di vittime: "i primi della lista erano Salvo Lima e Giulio Andreotti. Ma c'erano anche Calogero Mannino, Vizzini, i cugini Salvo, Claudio Martelli, Ferruzzi e Gardini". Il capomafia corleonese, secondo il pentito, voleva assassinare anche il commissario Rino Germana', che scampo' a un agguato ed e' stato il primo teste del processo per la trattativa. Cosa nostra, ha raccontato Onorato, nel 1992 era adirata anche con l'allora ministro della Giustizia Caludio Martelli: "Io da reggente della famiglia di Partanna Mondello, tra il 1987 e il 1988 presi 200 milioni per finanziare Claudio Martelli perche' si diceva che faceva uscire i mafiosi dal carcere", ha dichiarato l'ex boss, collegato in videoconferenza.
Ore 12.12

AGI


Mafia: Quirinale, lettera a Corte Assise Palermo partita giovedì
7 novembre 2013 - Ore 13.27
Roma. La lettera del Quirinale alla Corte d'Assise di Palermo nella quale si informa che il Capo dello Stato Giorgio Napolitano è disposto a testimoniare nell'ambito del processo sulla trattativa tra Stato e mafia è partita dal Colle giovedì scorso, intorno alle 18,30, riferiscono fonti del Quirinale. La lettera, riferiscono le stesse fonti, è stata inviata a mezzo posta affinchè arrivasse con la dovuta riservatezza direttamente nelle mani del destinatario, il presidente della Corte d'Assise Alfredo Montalto.

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Mafia: pentito Onorato, dopo maxiprocesso Lima fu contattato ma ci diede buca
7 novembre 2013 - Ore 13.27
Palermo. "Dopo l'esito del maxiprocesso Cosa nostra contattò una serie di politici, tra cui Salvo Lima, che però non si presentò all'appuntamento, diede buca...". Lo ha detto il pentito Francesco Onorato proseguendo la sua deposizione al processo per la trattativa tra Stato e mafia.

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Mafia: "un killer per Andreotti"
Piano per screditare Falcone
7 novembre 2013 - Ore 12.44
Palermo. "Salvatore Biondino mi disse che per quanto riguarda il progetto di uccidere Giulio Andreotti e il figlio, si stavano interessando i fratelli Graviano a Roma.
C'era qualche problema perche' gli venne rinforzata la scorta.
Ma l'omicidio si sarebbe fatto". Lo ha detto il pentito Francesco Onorato rispondendo al pm Nino Di Matteo oggi nell'udienza del processo per la trattativa Stato-mafia.
A proposito del fallito attentato contro il giudice Giovanni Falcone all'Addaura, il collaboratore di giustizia ha affermato, citando sempre Biondino: "Mi disse che eravamo stati noi a mettere in giro la voce che era stato Falcone stesso a mettersi la bomba. Dovevamo far diventare Falcone come un bugiardo, un uomo di poco conto. Mi disse anche che questa era una pressione fatta dai politici".

AGI


Mafia: pentito Onorato, cosi' uccisi l'eurodeputato Salvo Lima
7 novembre 2013 - Ore 12.31
Palermo. "Ho organizzato tutta la fase esecutiva, aspettavamo il segnale del telefono per avvicinarci al momento dell'uscita di casa di Salvo Lima. La motocicletta era rubata. Noi eravamo armati. Indossavamo giubbotti antiproiettili. Appena lo abbiamo visto ci siamo avvicinati alla sua auto, Lima era con altri due. D'Angelo che era con me era emozionato, li ha sorpassati troppo. Cosi' mi sono girato e gli ho sparato dei colpi di pistola per bloccarli. Sono sceso dalla moto, ho inseguito Lima e gli ho sparato". Cosi' venne ucciso la matina del 12 marzo 1992 l'eurodeputato Salvo Lima. A raccontare le fasi dell'omcidio e' l'esecutore materiale del delitto, oggi pentito, Francesco Onorato, che all'epoca aveva 29 anni. "Riina ci disse di ammazzarli a tutti, anche se non era solo - racconta ancora - allora ho cambiato pistola, mi era rimasto solo un colpo in canna.
In Cosa nostra mi dissero che dovevo andare con due o tre pistole perche' un uomo d'onore non deve mai caricare, ma deve essere sempre pronto. Cosi' ho preso un'altra pistola per uccidere anche gli altri due politici (Nando Liggio er Alfredo Li Vecchi, rimasti illesi ndr), ma non me la sono sentita. Mi sono sentito di "graziarli". Li ho evitati. Poi Riina e Biondino mi hanno rimproverato per questo. Tutto e' finito li'. Tanto non erano i bersagli, importante era uccidere Lima. Quando ho finito ho lasciato la moto, l'abbiamo abbandonata". A dare l'ordine di uccidere Lima, secondo Onorato, sarebbe stato Salvatore Biondino, che definisce "l'ambasciatore della Commissione di Cosa nostra".

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Mafia: pentito Onorato, mi sento solo e abbandonato dallo Stato

7 novembre 2013 - Ore 11.16
Palermo. "Signor Presidente, mi sento solo e abbandonato dallo Stato". E' l'amaro sfogo del pentito Francesco Onorato, 53 anni, prima di deporre in videoconferenza al processo per la trattativa davanti alla Corte d'Assise di Palermo. Poco prima, il collaboratore, riarrestato di recente per scontare una pena definitiva, aveva detto di non essere "pronto psicologicamente e moralmente" a deporre. Poi, dopo un breve colloquio telefonico con il suo legale, ha cambiato idea e ha detto: "va bene, intendo rispondere. Mi sento solo e avevo bisogno di sfogarmi e di sentire il mio avvocato. In diciasette anni che faccio processi non mi sono mai lamentato, ma non ce la faccio più". A condurre adesso l'interrogatorio è il pm Antonino Di Matteo che sta ripercorrendo le fasi iniziali dell'affiliazione di Onorato fin dal 1980.

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Stato-mafia: pentito Onorato accetta di deporre, "mi sento solo"

7 novembre 2013 - Ore 10.51
Palermo. "Mi sento solo e abbandonato. Da 17 anni partecipo ai processi. Ma non ce la faccio piu', sono stanco. Lo Stato mi ha lasciato solo". Cosi' il collaboratore di giustizia Francesco Onorato, collegato in video conferenza, per deporre nel processo per la trattativa Stato-mafia, ha spiegato di non voler parlare. Il pentito uno dei due testi citati dalla Procura la cui audizione e' in programma oggi, ha chiesto di essere ascoltato in un altra udienza "perche' non mi sento pronto moralmente e psicologicamente. A causa di un infortunio a mia moglie". Succesivamente, in seguito all'invito della Corte e dopo essersi consultato con il difensore, Onorato ha deciso di deporre. Onorato e' entrato in Cosa nostra nel 1980 ed affiliato alla famiglia di Rosario Riccobono, capo mandamento di Partanna Mondello, poi eliminato nel 1982 dai corleonesi.

AGI


Mafia: processo trattativa, lettera Quirinale ancora non arrivata in Corte Assise
7 novembre 2013 - Ore 10.49
Palermo. Non e' ancora pervenuta alla Corte d'Assise di Palermo la lettera del Quirinale in cui si informa che il Capo dello Stato Giorgio Napolitano e' pronto a testimoniare a Palermo nell'ambito del processo per la trattativa tra Stato e mafia. A renderlo noto, all'apertura dell'udienza, e' il Presidente della Corte d'assise Alfredo Montalto. "In relazione ad alcune richieste avanzate nei giorni scorsi dai legali sulla lettera del Quirinale - spiega Montalto - si informa che non e' ad oggi pervenuta alcuna lettera". Montalto si riserva "allorche' la lettera perverra', di esaminarla e ove il contenuto sia rilevante per il processo" e' disponibile a mettere il materiale "successivamente a disposzione delle parti per le eventuali rispettive valutazioni e determinazioni".

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Trattativa Stato-mafia, nuova udienza: segui la diretta!
di AMDuemila - 7 novembre 2013
Si tiene oggi una nuova udienza del processo sulla trattativa Stato-mafia, nel quale i pubblici ministeri della Procura di Palermo dovranno accertare le responsabilità di chi è accusato di aver aperto un dialogo con Cosa nostra, al fine di far cessare la strategia stragista messa in atto nei primi anni ’90. Tra gli imputati, oltre a boss mafiosi (Totò Riina, Leoluca Bagarella, Antonino Cinà) figurano anche collaboratori di giustizia (Giovanni Brusca), ex politici (Nicola Mancino, Marcello Dell’Utri), ex ufficiali del Ros (Mario Mori, Antonio Subranni, Giuseppe De Donno) e Massimo Ciancimino.
Del processo si occupano i pm Nino Di Matteo, Vittorio Teresi, Francesco Del Bene e Roberto Tartaglia.

La diretta: radioradicale.tv/audio

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