Giovedì 25 Febbraio ho avuto la possibilità di intervistare Salvatore Borsellino (fratello del magistrato Paolo Borsellino e fondatore del Movimento delle Agende Rosse) all’interno della cornice del ciclo di eventi “Le loro idee, le nostre gambe” organizzati da Elsa Siena.
Ho voluto impostare la discussione in maniera tale da sviscerare una serie di temi 'cardine' della nostra storia politica e giudiziaria, al fine di evidenziare i punti di incontro tra un passato burrascoso, caratterizzato da innumerevoli chiaroscuri, un presente segnato da forti mutamenti socio-politici ed un futuro che, in tema di legalità e di lotta al crimine organizzato, si profila estremamente incerto.
Gli argomenti oggetto del dibattito sono stati molti: l’infanzia di Salvatore accanto a Paolo e la loro formazione umana e culturale, l’opera rivoluzionaria del pool di Palermo negli anni '80, gli ultimi giorni di vita di Paolo e le sue scoperte nei 57 giorni intercorsi tra la strage di Capaci e quella di Via D’Amelio, il depistaggio legato alla sparizione dell’agenda rossa e alla 'fabbricazione' del finto pentito Vincenzo Scarantino, il papello di Totò Riina, il 41-bis, l’ergastolo ostativo, la formazione del nuovo Governo.
Una mente lucida, quella di Salvatore. Una mente libera di andare controcorrente e di non tacere rispetto a quell’insieme di verità urticanti che, dopo trent’anni di lacrime e battaglie, l’establishment politico e giornalistico italiano ha ancora il coraggio di minimizzare, offuscare, deviare.
La mia intervista a Salvatore Borsellino: dall'infanzia di Paolo alle nuove sfide dell’antimafia
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- Stefano Baudino