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Ritardo dovuto alla necessità di risolvere le questioni amministrative. Arrestato il direttore dell’ospedale al Shifa

Slitta di altre 24 ore la tregua nella Striscia di Gaza e quindi il contestuale rilascio di 50 ostaggi israeliani in cambio della liberazione di 150 prigionieri palestinesi (tra cui diversi minori). Secondo fonti israeliane al quotidiano Haaretz, però, Hamas non avrebbe ancora ratificato l’accordo raggiunto attraverso il Qatar, né ha fornito a Israele l’elenco dei cittadini israeliani che intende rilasciare. Per questo motivo, l’attuazione dell’accordo è stata rinviata probabilmente di un altro giorno. In mattinata il portavoce del ministero degli Esteri del Qatar, Majid bin Mohammed Al Ansari, ha affermato che l’annuncio dell’inizio della tregua a Gaza potrebbe arrivare nelle prossime ore.
"Il ritardo non deriva da una rottura dei colloqui, ma piuttosto dalla necessità di risolvere le questioni amministrative, che sono in fase di risoluzione”, ha detto una fonte israeliana citata dai media. "Non c'è motivo - ha aggiunto - di preoccuparsi". Anche il ministro Israel Katz - alto esponente del Likud, il partito del premier Benjamin Netanyahu - ha detto alla Radio Militare che "al momento l'ipotesi è che l'accordo sarà attuato". "Va ricordato - ha aggiunto - con chi stiamo lavorando: Sinwar (il capo militare di Hamas, ndr) è un uomo pazzo che ha dato ordini di uccidere, stuprare, abusare".
Nella notte, intanto, sono proseguiti i bombardamenti israeliani della Striscia. Media palestinesi riferiscono che aerei e artiglieria israeliani hanno colpito la città meridionale di Khan Younis in almeno due ondate e che 15 persone sono state uccise. Sono stati segnalati attacchi anche in diverse altre parti di Gaza, tra cui il campo profughi di Jabaliya, a nord di Gaza City, e il campo di Nuseirat nel centro di Gaza. Israele ha detto ai palestinesi di spostarsi a sud per sicurezza, ma ha continuato a colpire aree come Khan Younis.
Nella giornata di ieri circa 160 palestinesi - tra cui 50 appartenenti ad una stessa famiglia - sarebbero stati trucidati. Wafa, l’agenzia di stampa palestinese, ha detto che 81 persone sono state uccise dalla mezzanotte di mercoledì quando le loro case sono state prese di mira nel centro della Striscia. Si ritiene che altri 60 siano morti dopo i bombardamenti a Jabaliya e dintorni. Dall’inizio degli attacchi le vittime sono oltre 14mila di cui 6mila bambini. Stamane Al Jazeera riferisce che Israele ha notificato a Munir al-Bursh, direttore generale del ministero della Sanità di Gaza, che ha 4 ore per far evacuare l’ospedale Indonesiano della Striscia.
Khaled Abou Samra, medico dell’ospedale al-Shifa di Gaza City, ha detto che è stato arrestato il direttore dell’istituto, attualmente sotto il controllo dell’esercito israeliano, impegnato a cercare lì nascondigli di Hamas. “Il dottor Mohammed Abou Salmiya è stato arrestato insieme a diversi altri dirigenti sanitari”, ha detto Abou Samra. Abou Salmiya aveva detto all’Afp di aver ricevuto un “ordine” di evacuazione il 18 novembre dopo aver rifiutato un precedente ordine, mentre l’esercito israeliano ha affermato di aver evacuato centinaia di pazienti e sfollati da Al-Shifa su “richiesta” dello stesso dottore.
Ieri i corpi di decine persone non identificate sono stati sepolti in una fossa comune nel cimitero di Khan Yunis, nel sud della Striscia di Gaza, riferisce l’Afp. Avvolti in teli blu, i corpi sono stati deposti su barelle in una fossa sabbiosa che è stata gradualmente allargata da una escavatrice. Alcuni avevano le dimensioni di un bambino. “Poiché questi martiri non avevano nessuno a cui dire addio, abbiamo scavato una fossa comune per seppellirli. Sono martiri sconosciuti”, ha detto all’Afp Bassem Dababesh del comitato di emergenza del ministero per gli affari religiosi.

Fonte: ilfattoquotidiano.it

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