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"Mosca rischia ritorsioni". Putin: “No a espansione Nato”. Sullo sfondo la minaccia di nuove sanzioni USA

E’ durato due ore l’attesissimo bilaterale tenutosi ieri in videoconferenza su una piattaforma sicura Online tra Joe Biden e Vladimir Putin. Putin si è collegato dalla residenza di Bocharov Ruchei, a Sochi mentre Biden era nella famosa "Situation Room" della Casa Bianca, la stessa dalla quale Barack Obama avrebbe assistito alla controversa eliminazione di Bin Laden. Sul piatto temi importantissimi e sui quali si gioca tutta la battaglia strategica geopolitica tra Russia e Stati Uniti. Il principale: la crisi interna ucraina e la mancanza di progressi nell'attuazione degli accordi di Minsk del 2015.

Il capo della Casa Bianca ha ribadito il sostegno alla sovranità dell'Ucraina ed alla sua integrità territoriale, chiedendo una "de-escalation ed il ritorno alla diplomazia". Biden ha poi manifestato le profonde preoccupazioni degli Usa "e dei nostri alleati europei sull'escalation delle forze russe intorno all'Ucraina", mettendo in chiaro - come hanno reso noto fonti della Casa Bianca - "che gli Stati Uniti ed i loro alleati risponderanno con forti misure economiche e di altro genere in caso di escalation militare". Mosca, da parte sua, respinge categoricamente questi sospetti e sottolinea di sostenere il proprio diritto di muovere liberamente le sue forze armate all'interno del proprio territorio. Putin ha quindi espresso “grave preoccupazione per le azioni provocatorie di Kiev contro il Donbass".

Il presidente russo - nel colloquio con Joe Biden - ha sottolineato che la responsabilità della crisi nei rapporti fra Russia e Occidente "non dovrebbe essere addossata sulle spalle della Russia: poiché è la Nato che sta facendo pericolosi tentativi di conquistare il territorio ucraino e sta aumentando il suo potenziale militare ai nostri confini". Il Cremlino ha anche chiesto garanzie "legalmente vincolanti" che escludano qualsiasi ulteriore espansione verso est della Nato e che i suoi sistemi di attacco offensivi non vengano schierati nei Paesi vicini alla Russia. Putin ha altresì denunciato l'atteggiamento "distruttivo" dell'Ucraina nella regione del Donbass.

Durante il lungo colloquio Biden e Putin hanno discusso - oltre che dell'Ucraina - anche del dialogo Usa-Russia sulla stabilità strategica, degli "attacchi ransomware" e dell'Iran. Cosa si siano detti sulla repubblica Teocratica non è dato sapere ma il consigliere per la sicurezza USA Jake Sullivan ha affermato che i due leader hanno avuto una “buona discussione”.

L'agenda del meeting tra i due leader ha previsto - tra le altre cose - la discussione sulla situazione in Ucraina, l'allargamento della Nato ad Est, la stabilità strategica ed i rapporti bilaterali con particolare focus sulla "sicurezza regionale", compresa la situazione in Afghanistan. I leader, nella conclusione del colloquio, hanno deciso di incaricare i loro rappresentanti di avviare consultazioni sostanziali su queste questioni delicate.

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