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Conte: "Un danno al Paese. Grave responsabilità di aprire la crisi in piena pandemia"

Tanto tuonò che piovve. E' così che dopo settimane di tira e molla e minacce ripetute, Matteo Renzi, leader di Italia Viva, ha fatto ritirare le sue due ministre e il suo sottosegretario dal "governo bis" di Giuseppe Conte. Lo ha fatto il giorno dopo l’astensione di Teresa Bellanova ed Elena Bonetti sul Recovery plan in Consiglio dei ministri, e in conclusione di una giornata di discussioni accese in cui, apparentemente, era stata anche paventata la possibilità di ricucire lo strappo con la maggioranza.
Persino il Quirinale aveva chiesto in maniera netta di risolvere i problemi in questo momento delicato per il Paese tanto che lo stesso Premier aveva dichiarato ai giornalisti: “Il Governo può andare avanti solo col sostegno della coalizione, di tutte le forze della maggioranza. Troviamoci intorno a un tavolo se c’è volontà".


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Ma Renzi ha detto no. E sfida l'esecutivo sui numeri azzardando anche un cambio di guida ("Sia per questa maggioranza, sia per una eventuale maggioranza in forma diversa, non c’è un solo nome per palazzo Chigi. E chi dice: o Tizio o voto, lui sì che è irresponsabile, lui sì che personalizza").
E la risposta del Presidente del Consiglio non si è fatta attendere: "Italia Viva si è assunta la grave responsabilità di aprire la crisi in piena pandemia, arrecando un grave danno al Paese".
Un tono che fa presagire come non ci sia più spazio per Renzi in un'eventuale proseguimento dell'esecutivo. Per il momento, però, la scelta è quella di prendere tempo e congelare la crisi per affrontare il voto sullo scostamento di bilancio e i nuovi ristori.
Se ci saranno nuovi sussulti e scossoni si dovrà solo attendere.

Foto © Imagoeconomica

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