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Salvatore Baiardo ha partecipato stamani all'udienza presso il tribunale del riesame di Firenze, in occasione della discussione del ricorso della procura di Firenze contro il rigetto da parte del gip, della misura cautelare in carcere nei suoi confronti, per l'accusa di favoreggiamento ai presunti mandanti delle stragi del 1993, Marcello Dell'Utri e Silvio Berlusconi. Baiardo, ricordiamo, è indagato anche per calunnia nei confronti del giornalista Massimo Giletti, riguardo all'esistenza di una foto che ritrarrebbe il fondatore di Forza Italia con il boss stragista Giuseppe Graviano e l'ex generale dei carabinieri Francesco Delfino. L'udienza è stata rinviata al 5 settembre.

Il 26 maggio scorso il GIP Antonella Zatini aveva rigettato la richiesta avanzata dal procuratore aggiunto di Firenze Luca Tescaroli (titolare dell'inchiesta insieme al pm Luca Turco sui mandanti esterni delle stragi del '93) con la quale aveva richiesto il 28 aprile scorso l'arresto di Salvatore Baiardo, già condannato per favoreggiamento semplice nel 1997 ai due boss di Cosa Nostra Filippo e Giuseppe Graviano.

Le accuse rivolte all'ex gelataio di Omegna dai pm fiorentini e dal sostituto Lorenzo Gestri sono quelle di favoreggiamento a Silvio Berlusconi (deceduto) e Marcello Dell'Utri con l'aggravante dell'agevolazione dell'organizzazione mafiosa Cosa Nostra che, per gli inquirenti è interessata a "non compromettere" le loro figure. Si tratta per ora solo di accuse e nulla più.

Ma per i magistrati l'agire di Baiardo "è consapevolmente diretto ad agevolare Berlusconi e Dell'Utri, dal momento che è stato sentito con specifico riferimento a costoro e che lo stesso, per sua stessa ammissione, ha dichiarato di aver conosciuto Silvio Berlusconi e il fratello Paolo e di averli incontrati unitamente a Giuseppe Graviano".

I pm hanno accusato Baiardo anche di calunnia ai danni di Massimo Giletti e di aver fornito false indicazioni sulle reali ragioni dell'incontro avuto il 14 febbraio 2011 con Paolo Berlusconi, fratello dell’ex premier. L'incontro sarebbe avvenuto dopo aver cercato infruttuosamente il contatto con il fratello all'epoca Presidente del Consiglio. Tutto questo per l'accusa è un modo per non far emergere i rapporti tra Berlusconi e la famiglia Graviano. Il GIP aveva negato la custodia cautelare ma la procura si era opposta.

Va ricordato che l'accusa di stragi in relazione ai fatti del '93-'94 contro Berlusconi e Dell'Utri è già stata archiviata più volte su richiesta degli stessi pm di Firenze e che il GIP non ritiene provati.

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