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3gm nucleare torino intAnche il Coordinamento Contro la Terza Guerra Mondiale contesterà l’Aerospace & Defence meetings

Martedì 28 novembre il Coordinamento Contro la Terza Guerra Mondiale prenderà parte all’evento organizzato dall’Assemblea antimilitarista contro la mostra d’armi “Aerospace & Defence meetings” che si terrà all’Oval nel capoluogo piemontese dal 28 al 30 novembre.
La denuncia del Coordinamento è chiara: “Torino sembra essere sempre più decisa a convertirsi da capitale automobilistica a capitale delle armi, infatti, in occasione di questo mercato militare, verrà posta la prima pietra per il nuovo polo bellico tecnologico a gestione Leonardo e in cui giocherà un ruolo fondamentale anche il Politecnico della città”.
Contro la nascita di questo polo bellico, che ha lo scopo di sviluppare nuovi armamenti ad alta tecnologia, con il coinvolgimento di studenti universitari, il Coordinamento contro la Terza Guerra Mondiale aveva già espresso il suo dissenso a febbraio organizzando un sit-in davanti alle Officine Grandi Riparazioni, luogo in cui nascerà questo nuovo sito NATO.
Questa business convention internazionale affronterà temi come green aviation, intelligenza artificiale e cybersecurity.
La domanda che viene posta è semplice: cosa si cela dietro a questo evento apparentemente innocuo?
Il mercato d’armi, ormai giunto alla sua nona edizione, è un evento riservato ai soli che si occupano del business militare, dalle industrie belliche, ai governi, alle compagnie di contractor, sarà un vero e proprio luogo di ritrovo per fare affari da miliardi di euro, affari di morte.
Sono attesi nella città della Mole circa 1400 partecipanti, tra cui 400 espositori, colossi internazionali dell’aerospazio, quali Leonardo, Avio Aereo, Collins Aereospace e più di 280 acquirenti in rappresentanza di industrie del settore.
L’Italia è in guerra” questa una delle frasi di denuncia dell’Assemblea antimilitarista, che ricorda il coinvolgimento del nostro paese a livello internazionale, a partire dalle 43 missioni militari all’estero, di cui varie in Africa con il fine di difendere gli interessi Eni e di altre compagnie petrolifere. Per non parlare delle basi NATO nei territori italiani da cui sono inviati dispositivi da ricognizione che forniscono comandi militari ai sistemi bellici statunitensi, come il MUOS, o che forniscono informazioni strategiche sui movimenti militari russi a Kiev. Fino ad arrivare alla progettazione e costruzione di armi, in particolare grazie alla Leonardo, industria bellica leader nel settore con 105 siti nel mondo e ricavi da 14 miliardi di euro. La biennale dell’Aereospazio sarà l’occasione per stipulare accordi che uccidono vite e demoliscono città. I cittadini torinesi contrari all’evento richiedono l’utilizzo del denaro per il cosiddetto Welfare State, capitali da destinare alla salute, all’istruzione, alla garanzia di un tenore di vita minimo a tutta la popolazione che vive sempre più nel precariato piuttosto che alla realizzazione di armi che generano morte.
L’appello è volto a tutti i cittadini per fermare la macchina dell’industria della morte, perché se oggi le bombe non cadono sulle nostre case, non è possibile rimanere indifferenti e così contribuire al decesso di centinaia di migliaia di vite e alla distruzione del nostro pianeta.

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