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Una vittoria elettorale segnata da incertezze e indagini che potrebbero travolgere il neo-sindaco già decaduto nel 2018

Nonostante una condanna in primo grado e presunti rapporti con il clan Santapaola-Ercolano, Roberto Barbagallo è il nuovo sindaco di Acireale. La vittoria elettorale, arrivata con la fine del ballottaggio di lunedì scorso, contro il suo avversario Nino Garozzo, è stata realizzata malgrado i rischi rappresentati dalla condanna di primo grado che ha raggiunto Barbagallo nel 2018, quando è decaduto come sindaco di Acireale per aver fatto delle richieste illecite ad un vigile urbano. Per questo motivo, la prefetta di Catania, Maria Teresa Librizzi, nei giorni scorsi, ha valutato la possibilità di poter applicare “la legge Severino, anche in virtù delle ultime sentenze della Cassazione”. Inoltre, sul caso Barbagallo è intervenuto anche il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, che ha ribadito la necessità di dover attendere l’esito del ballottaggio: “Questo signore è in competizione - ha precisato Piantedosi - quindi vedremo se i cittadini lo eleggeranno, poi ci porremo i problemi”. Come di consueto, il momento di porsi il problema è arrivato. Dopo la richiesta della prefetta di Catania Librizzi di valutare l’applicabilità della legge Severino, è arrivata anche la risposta dell’Avvocatura dello Stato che, attraverso la stessa prefettura, ha spiegato: “La legge Severino, in questo caso non è applicabile”. Così, nel giorno della proclamazione del nuovo primo cittadino di Acireale, Librizzi, intervistata dal quotidiano “La Repubblica”, ha spiegato: “Secondo il parere dell’Avvocatura generale dello Stato, la legge Severino non si applica a questa fattispecie di reato tentato e non consumato”. E ancora: “Non ci sono i presupposti normativi per lo scioglimento. Ma monitoreremo attentamente il Comune, come richiesto dal Viminale e dalla commissione parlamentare Antimafia”. In altre parole, il reato che ha visto la condanna in primo grado di Barbagallo non è mai stato attuato attraverso il vigile urbano, che per questo motivo è stato assolto. Dunque, la sospensione del neo-sindaco non può essere applicata in base alla legge Severino perché il reato è stato commesso, ma non è andato a buon fine. Tuttavia, il nuovo sindaco di Acireale,  Roberto Barbagallo, che ha vinto al ballottaggio con il sostegno di Forza Italia, presto potrebbe affrontare ulteriori beghe giudiziarie. Infatti, Barbagallo potrebbe essere raggiunto dalla richiesta di rinvio a giudizio per reati di falso e rivelazione di segreto d’ufficio. Secondo i magistrati, Barbagallo potrebbe aver commesso degli illeciti urbanistici regolarizzando degli abusi edilizi per realizzare diversi campi da padel. Senza contare l’informativa del commissariato di Acireale del 14 aprile scorso, in cui sarebbero emersi presunti contatti tra Barbagallo e tre uomini del clan Santapaola-Ercolano: Rosario Panebianco, Giuseppe Costarelli e Giuseppe Florio. Dalle indagini è emerso che i contatti con la criminalità organizzata da parte di Barbagallo sarebbero avvenuti sia telefonicamente che attraverso alcuni incontri avvenuti tra il 2019 e il 2021. Durante questo periodo, Barbagallo avrebbe chiesto a Florio di aprire una società e di partecipare a un bando pubblico per finanziare l’acquisto di biciclette elettriche.

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