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Oggi in via Imperatrice Costanza, traversa di via Colonna Rotta, nel quartiere della Zisa a Palermo, Giuseppe Incontrera, 45 anni, mentre era in bicicletta è stato inseguito e ferito con dei proiettili alla spalla e al torace. I colpi sparati, secondo gli investigatori, sono di un calibro che non viene usato nei delitti di Cosa Nostra, soprattutto quelli decisi dai boss.
A ucciderlo è stata una sola persona e questo potrebbe anche far ipotizzare che sia stato un delitto d'impeto durante una discussione.
La corsa in ospedale non è servita: l'uomo è morto mentre alcune decine di persone tra familiari e parenti si aggiravano minacciose davanti al pronto soccorso del Civico.
L'uomo era già noto alle forze dell'ordine: era stato arrestato più volte per spaccio di hashish, cocaina e eroina, per violazione della sorveglianza speciale, ma anche per rapine. Avrebbe fatto parte di una banda specializzata in colpi a istituti di credito del Nord Italia nei primi anni 2000. Armati di tagliabalsa i rapinatori entravano con uno stratagemma in banca e chiudevano impiegati e clienti nel bagno per fuggire coi soldi.
L'inchiesta sul delitto è passata alla direzione distrettuale antimafia e gli inquirenti hanno già provveduto a chiedere le registrazioni delle videocamere della zona.
I carabinieri ora stanno valutando diversi aspetti: a cominciare dall'ipotesi se la vittima avesse avuto un ruolo all'interno del mandamento mafioso di Porta Nuova, magari di esattore del pizzo.
Infatti gli investigatori hanno rilevato che Giuseppe Incontrera è consuocero di Giuseppe Di Giovanni, anche lui in passato accusato di mafia e assolto, i suoi fratelli sono ritenuti personaggi di vertice del mandamento mafioso di Porta Nuova.
Anche la pista di un regolamento di conti non sta venendo esclusa. Forse per affari di droga, o per altre questioni criminali.
Si torna a sparare quindi nella città di Palermo dove l'ultimo omicidio a colpi di pistola è avvenuto nel marzo scorso quando un giovane ha ucciso il padre di quella che considerava la sua fidanzata. Mentre nel maggio 2021 l'ultimo delitto nel mondo mafioso: quando i fratelli Matteo e Domenico Romano e il figlio del secondo, Giovanni Battista, avevano ucciso Emanuele Burgio, alla Vucciria.

Foto © Imagoeconomica

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