Eseguito sequestro di 46mila euro
Assenteismo di massa e certificati di malattia certificati da medici compiacenti senza effettiva visita. Sono queste le risultanze delle indagini condotte su 41 medici dell'Asp di Catanzaro. Inoltre, Gip ha autorizzato il sequestro preventivo da parte della Guardia di Finanza di somme equivalenti al profitto illecito realizzato da 13 dei medici indagati, equivalente a 46mila euro. L'accusa per tutti è di truffa e falso ideologico. L’operazione, denominata Moliere, è partita della Repubblica locale coordinata da Nicola Gratteri assistito dal procuratore aggiunto, Giulia Pantano e dal Sostituto procuratore Graziella Viscomi che ha concluso le indagini preliminari iniziate dopo la segnalazione di massiccia assenza dal lavoro, soprattutto dal servizio 118, durante il primo lockdown del 2020. Verificando le conversazioni sulle chat degli indagati, la Guardia di finanza ha accertato che le patologie attestate dai certificati erano del tutto inesistenti, ma diagnosticate senza alcuna visita da colleghi compiacenti. Alcuni medici inoltre avevano concordato la truffa come forma di ritorsione nei confronti dell'Asp che gli aveva sospeso specifiche indennità. Altri professionisti invece si era sottratti ai doveri per timore di contrarre il virus o di trasmetterlo ai propri congiunti, continuando però a svolgere attività privata.