Questo sito utilizza cookie tecnici e di terze parti per migliorare la navigazione degli utenti e per raccogliere informazioni sull’uso del sito stesso. Per i dettagli o per disattivare i cookie consulta la nostra cookie policy. Chiudendo questo banner, scorrendo questa pagina o cliccando qualunque link del sito acconsenti all’uso dei cookie.

A distanza di 19 giorni i vandali hanno danneggiato ancora la piazzetta Beato Padre Pino Puglisi, a Palermo. Due lampioncini sono stati distrutti, sono state danneggiate quattro foto che ritraggono la visita di Papa Francesco a Casa Puglisi e divelto lo sportello del palo delle telecamere forse per tagliare i cavi. "Il 24 aprile l'ultimo atto di 'sfregio' alla memoria del Beato Giuseppe Puglisi - ha detto Maurizio Artale, presidente del Centro Padre Nostro -. Non curanti delle indagini in corso, incivili, vandali ritornano all'attacco della piazzetta che porta il nome del prete martire Palermitano. Continuano ad accanirsi contro questo luogo sacro, dove avvenne il martirio del parroco di Brancaccio, così come si accanì la mafia sul suo corpo inerme mandando quattro killer per ucciderlo la sera del 15 settembre del 1993". Una "scena desolante e sconfortante", ha aggiunto Artale, assalito da "un senso di scoramento e di nausea". "Una piazzetta, oltre che violentata dagli incivili, mortificata da un'Amministrazione comunale che non sa tenerla pulita, come si addice a un luogo teatro di un martirio. Da più di 25 anni chiedo alle varie amministrazioni che si sono susseguite di stanziare un operatore ecologico e un giardiniere per la cura della piazzetta, che purtroppo ha solo la mia voce e quella dei volontari del Centro di accoglienza Padre Nostro fondato dal beato Giuseppe Puglisi per gridare lo sdegno e l'abominio che si consuma in questo luogo”.

ARTICOLI CORRELATI

A Brancaccio tornano i vandali nella piazzetta dedicata a padre Pino Puglisi

ANTIMAFIADuemila
Associazione Culturale Falcone e Borsellino
Via Molino I°, 1824 - 63811 Sant'Elpidio a Mare (FM) - P. iva 01734340449
Testata giornalistica iscritta presso il Tribunale di Fermo n.032000 del 15/03/2000
Privacy e Cookie policy

Stock Photos provided by our partner Depositphotos