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"Bianco su nero" il titolo dell’iniziativa promossa dalla Fillea Cgil Trapani sui temi del lavoro nero e irregolare  e a cui hanno preso parte alcuni amministratori locali, tra cui il Sindaco di Trapani Giacomo Tranchida, il Segr. Fillea Cgil Antonio Di Franco e il Segr. Fillea Sicilia Giovanni Pistorio.

Tema del lavoro vincolato e intimamente legato al tema della legalità quello a Trapani e provincia, territorio dal forte radicamento della criminalità e che vede, chiaramente, nel settore edile, uno dei grandi business.

In vari passaggi è stato sottolineato come l’orientamento del Governo nazionale, per esempio con il nuovo codice degli appalti, non sia sicuramente quello di arrestare o rendere difficoltosa l’infiltrazione di gruppi criminali sui grandi appalti.

“Il nuovo governo prometteva cambiamenti importanti per il futuro del Paese, ma di fatto le misure  fin qui emanate hanno solamente creato divisioni” ha ricordato Gaspare Giaramita Segr. Fillea Trapani, e ha aggiunto che “il disegno di legge sull’autonomia differenziata creerà un divario sempre maggiore tra le regioni del sud e quelle del nord, con una contrazione dei servizi ai cittadini delle regioni più povere, ovvero quelle del Sud, e che avrà gravi ripercussioni  sulla sanità,  sull’istruzione e sulle infrastrutture”.

In Italia il lavoro sommerso riguarda quasi 3 milioni di persone, pari a un tasso di irregolarità del 12%, di cui un quarto attive nel lavoro domestico. Un fenomeno che il Piano nazionale per la lotta al lavoro sommerso, pubblicato dal ministero del Lavoro, si prefigge di contrastare nel prossimo triennio anche tramite il raggiungimento di due obiettivi quantitativi consistenti nell'aumento, entro il 2024, del 20% delle ispezioni effettuato nel periodo 2019-21 e la riduzione del lavoro sommerso di almeno 2 punti percentuali nei settori oggetto del piano.


convegno flea cgil trapani 2


L'attività di contrasto al fenomeno, delineata nel Piano nazionale, non si basa esclusivamente sull'aumento delle ispezioni per le quali, comunque, si potrà contare su un consistente potenziamento del personale dell'Ispettorato nazionale del lavoro. Il documento indica delle soluzioni per migliorare l'impianto sanzionatorio attuale per contrastare ad esempio il dumping contrattuale, nonché l'introduzione di norme per rendere visibile chi opera in modo irregolare con ricadute negative sulla sua reputazione. Oltre a ciò si prevede di sperimentare misure di politica attiva per i lavoratori più fragili, al fine di prevenire che vengano attratti dal lavoro irregolare.

Un settore, quello edile, che sta perdendo di interesse nelle fasce più giovani, non solo per un problema di retribuzione e di salario, cosa che provoca un grave danno alla formazione di nuove maestranze che servono e serviranno sempre più in vista delle grandi opere sostenute dal PNRR: domanda e offerta rischiano in pratica di non incrociarsi. Occasioni come queste servono per rilanciare costantemente un tema che riguarda direttamente la dignità dell’essere umano, perchè la sicurezza sul lavoro e lo sfruttamento sono piaghe che offendono la stessa dignità ed è per questo che occorre tenere sempre alta la guardia e chiedere alla politica più risorse e strumenti per arginare quella che è una vera e propria piaga nel nostro Paese.

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