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La biografa della partigiana e ministra in occasione della Festa della Repubblica: “L’Italia ha un grande debito verso Tina”

La democrazia è una pianta fragile che va salvaguardata nei terreni prima concimati”. Anna Vinci ha ricordato così, con alcune delle sue riflessioni più importanti, la partigiana ed ex ministra Tina Anselmi di cui è stata amica e biografa. La scrittrice ha presentato il suo libro “Tina Anselmi, storia di una passione politica” al programma “L’ora solare”, in onda su Tv2000, in occasione del 77° anniversario della nascita della Repubblica Italiana. Alla conduttrice Paola Saluzzi, Anna Vinci ha ricordato il suo legame con Tina. “Mi è rimasta dentro la sua voce - ha raccontato - perché quando intervisti una persona, per arrivare a lei il modo migliore è ascoltare la voce, il ritmo che ha. E il suo ritmo veneto mi ha legato a due suoi aspetti: una grande solidità però che non esibiva, ce l’aveva dentro, e la sua voglia di vivere. Se c’è una cosa che detestava Tina Anselmi era la ‘seriosità’ perché le persone ci si esauriscono. Era dispettosa anche”, ha raccontato ancora.


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Quando il popolo italiano, quel 2 giugno 1946, scelse di salutare definitivamente la monarchia votando per la Repubblica al referendum Tina aveva solo 22 anni e aveva da poco abbandonato la vita a sostegno della resistenza in Veneto dove faceva la “staffetta partigiana” e dove, ha raccontato Anna Vinci, incontrò il suo amore più grande che poi però scomparve prematuramente. Si laureò all’Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano e iniziò il suo impegno politico. Entrata in Parlamento sempre con Democrazia Cristiana, nel luglio 1976 divenne ministra del Lavoro nel Governo Andreotti III. Fu la prima donna a rivestire la carica di ministro in Italia. Uno dei traguardi, questo, che caratterizzarono la sua carriera politica. Qualche anno dopo divenne ministra della sanità sempre in uno dei sette governi Giulio Andreotti. Quindi la commissione parlamentare sulla loggia P2 di cui fu presidente nel 1981, un incarico che svolse in maniera eccelsa per il quale dedicò anima e corpo con grandi risultati. “E’ stata un colosso”, ha affermato Anna Vinci che nel ricordare gli sforzi politici di Tina Anselmi ha concluso: “L’’Italia ha un grande debito verso Tina Anselmi”.

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