Eletto per acclamazione l’ex pm di Mani Pulite
di AMDuemila
E' Piercamillo Davigo il nuovo presidente dell’Associazione nazionale magistrati che succede a Rodolfo Sabelli. L'ex pm di Mani Pulite è stato eletto per acclamazione dal Comitato direttivo centrale del sindacato delle toghe, dopo che il lo stesso era risultato essere il più votato nelle consultazioni di marzo con ben 1041 preferenze. Un risultato importante per la nuova corrente Autonomia e indipendenza, fondata dallo stesso Davigo dopo la separazione da Magistratura Indipentente. Il consigliere di Cassazione resterà al vertice dell'Anm per un anno, anziché per i quattro previsti finora, in base all'accordo raggiu nto per cui il mandaro sarà conferito secondo il criterio della turnazione.
A seguire il pm di Roma sono Francesco Minisci (Unicost, 896 voti), il pm di Santa Maria Capua Vetere, Giuliano Caputo (Unicost, 797 voti), il giudice del tribunale di Roma, Corrado Cartoni (Magistratura Indipendente, 763 voti). “Non ho un carisma particolare ma esperienza che spero di trasmettere anche ad altri per comunicare”, ha affermato Davigo. E poi ancora: “Sono poi abbastanza anziano ben venga la rotazione: credo fermamente nella turnazione perché l’unità si crea con la condivisione delle idee”. La nomina dell'ex pm di Mani Pulite arriva proprio mentre torna ad infiammarsi lo scontro tra la magistratura e la politica a causa delle intercettazioni dell'inchiesta sul petrolio in Basilicata. Davigo ha replicato alle affermazioni del premier Renzi anche sul tema delle ferie ai magistrati: "Quel ‘brr che paura’ è una cosa che non mi è piaciuta per niente. Possibile che un datore di lavoro tagli le ferie senza neanche consultare la controparte? È una bugia che i magistrati italiani ne abbiano troppe. Faccio notare che i magistrati italiani sono quelli che lavorano di più in tutto il Consiglio europeo. Noi non difendiamo le ferie, difendiamo la nostra credibilità”. L’ex "dottor Sottile" ha aggiunto anche che "non esistono governi amici, così come non esistono governi nemici. Dobbiamo dialogare con la politica, ma con la pretesa del rispetto della nostra dignità”. Ma “credo che tutto possa essere superato con la forza del dialogo”.
Oggi intervistato da La Repubblica è intervenuto sul tema intercettazioni dicendo che "la pubblicazione di intercettazioni davvero non pertinenti è già vietata dalla legge penale quantomeno dal reato di diffamazione. Se non rientrano in quel reato o sono pertinenti oppure si tratta di fatti che attengono all’operato di un pubblico ufficiale. Nel qual caso la pubblicazione è lecita. Se si ritiene che le pene per la diffamazione non siano adeguate, basta aumentare quelle. Il resto è superfluo. Nessun giornalista pubblicherebbe mai i codici di lancio delle testate nucleari anche se ne venisse in possesso, perché le pene sono severissime. Ma dipende sempre dai valori che si devono tutelare". E sulle prossime nomine del Csm ha ribadito che l'Anm controllerà in particolare le possibili nomine "a pacchetto". "Il problema delle nomine a pacchetto - ha detto rispondendo alle domande della giornalista Liana Milella - è che può accadere che l’unanimità non significhi il riconoscimento di meriti, ma sancisca una spartizione. E questo non credo sia ciò che i magistrati si attendono".