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di AMDuemila - 25 novembre 2014

C’è un’iniziativa, partita su Facebook, che invita teatri, cinema, scuole, pub e ristoranti a “fare scruscio” per non lasciare solo il pm Nino Di Matteo, titolare del processo trattativa e condannato a morte da Totò Riina. “Il magistrato Nino Di Matteo e la sua scorta sono in serio pericolo di vita. Non possiamo restare silenziosi spettatori in attesa dell’ennesima strage” è quanto si legge sulla pagina Facebook a seguito della notizia dell’arrivo del tritolo per un attentato contro il pm palermitano. Ai locali pubblici viene chiesto di leggere un breve messaggio di solidarietà, avendo cura di farsi filmare, per poi postare il video sulla pagina dell’evento. All’iniziativa, promossa da Scorta Civica (un cartello di associazioni ideatrice del presidio permanente di fronte alla Procura di Palermo) hanno già aderito il Teatro Jolly, il Teatro Massimo, il Teatro Agricantus, numerosi locali e scuole come l'istituto Industriale "Cannizzaro" di Catania, la scuola secondaria di primo grado "Borgese" di Palermo, la scuola elementare "Borgonuovo 1", l'Istituto Comprensivo S. Perez - Madre Teresa di Calcutta di Palermo, l’Associazione Culturale Arché.



La solidarietà nei confronti del magistrato più esposto d’Italia viene letta sopra i palchi di teatri e locali, da insegnanti, da imprenditori, “per non sentire il boato… perché chi tace è complice”. Il riferimento è soprattutto rivolto alle istituzioni e ai grandi media che, si legge nel testo, “si sono pronunciati con un assordante silenzio ed ancora oggi non viene disposto sulle auto di scorta di Di Matteo un dispositivo chiamato Bomb Jammer”, il quale impedirebbe un attentato esplosivo nei confronti del magistrato e che il ministro Alfano, nonostante le ripetute rassicurazioni in merito, non ha ancora predisposto.



Il messaggio di solidarietà

“Il magistrato Nino Di Matteo e la sua scorta sono in serio pericolo di vita, da tempo minacciato da Totò Riina e fatto oggetto di interesse da parte della cosiddetta “falange armata” formata dai servizi deviati già complici delle stragi del 1992.
E' di pochi giorni fa la notizia dell'arrivo del tritolo a Palermo.
Le istituzioni e i media si sono pronunciati con un assordante silenzio ed ancora oggi non viene disposto sulle auto di scorta di Di Matteo un dispositivo chiamato “Bomb Jammer”.
Questo dispositivo permette di inibire il segnale che da un telecomando fa esplodere una bomba.



Il 3 dicembre 2013, a Palermo, il ministro dell'Interno Alfano promise che presto Di Matteo avrebbe avuto il Bomb Jammer che attualmente costituisce l'unica forma di protezione efficace per il Magistrato e la sua scorta.
Ma il Ministro Alfano a tutt'oggi si è limitato ad aumentare il numero degli uomini della scorta.
A Palermo si respira la stessa aria che precedette le stragi di Capaci e via D’Amelio. La stessa paura.
Ciascuno di noi è chiamato a prendere posizione nei confronti di quanto sta accadendo.
Lo stesso Di Matteo dice: “L’attenzione dell’opinione pubblica costituisce per noi tutti da una parte uno scudo vero e reale, e dall’altra parte un ulteriore sostegno per andare avanti nel nostro lavoro”.

L'evento facebook: “Facciamo scruscio” per non sentire il boato....perchè chi tace è complice

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